Devi pagare anche se non consumi quando sei nel tuo appartamento? In questo caso è così purtroppo: cosa dovresti sapere prima di prendere in affitto una casa
Se l’appartamento che hai preso in condominio non è stato affittato, il proprietario deve pagare la bolletta dell’acqua. Purtroppo è così. Sono tanti i proprietari di appartamenti vuoti che si ritrovano l’addebito di bollette relative al consumo dell’acqua, anche se il consumo è pari a zero.
Bisogna infatti dire che chi non utilizza l’acqua non debba pagare niente di fronte ad un consumo che è praticamente pari a zero. Però ci sono dei casi in cui nel contratto con il fornitore, viene fissata una quota fissa e questa deve essere necessariamente pagata a prescindere dal consumo.
Devi pagare anche se non consumi: in questo caso è così purtroppo
Dal 2016 è entrato in vigore un nuovo metodo tariffario idrico: il provvedimento regola la metodologia che ha cambiato tutto. Una bolletta infatti prevede una quota fissa all’anno e una quota che può variare in base ai servizi, ad esempio possiamo parlare di zonatura, depurazione oppure di acquedotto.
La quota variabile per il servizio dell’acquedotto ad esempio segue una struttura per scaglioni di consumo che prevede una tarfiffa agevolata e che va applicata ai consumi che sono inferiori ai 30 mc all’anno.
Ad oggi le fatture idriche hanno la possibilità di riportare le tre quote fisse in una voce unica. Per gli operatori che dal 2016 avranno voglia di modificare la propria struttura tariffaria, è importante sapere che è stato introdotto l’obbligo di indicare in modo separato i tre corrispettivi fissi.
Dunque si tratta di una quota fissa in bolletta annuale che prevede tutti i servizi che hanno a che fare con l’acqua.
Nel momento in cui l’utenza viene raggiunta da tutti e tre i servizi dunque fognatura, acquedotto e depurazione, la quota fissa dovrà essere pagata per tutti e tre. Tra l’altro la tariffa idrica comprende sempre un minimo fisso che ha a che fare con la disponibilità del servizio offerta dal gestore.
