Brutte notizie per alcuni cittadini italiani, che dovranno pagare una nuova e più esosa tassa sull’acqua. Ecco chi dovrà pagarla.
Una notizia che non farà certamente piacere a degli italiani, che si troveranno a pagare una tassa dell’acqua decisamente più cara rispetto al solito. Si tratta di una misura presa da quasi 100 comuni, che hanno deciso di “punire” parte della loro cittadinanza. Perché questa decisione, e quali sono le città interessate da questa ordinanza, che renderà chiaramente più complicata la vita a chi non dà molta importanza a questo aspetto.
A fare questa scelta sono stati dei comuni veneti, che hanno voluto in tale modo dare una “stangata” ai cittadini più “spreconi”, facendo pagare loro una tassa sull’acqua più cara rispetto a chi consuma normalmente, per invogliarli, quindi, a consumare di meno e prestare maggiore attenzione a questo aspetto tanto importante, visto il problema siccità che rischia d riproporsi per la seconda estate consecutiva.
Tassa dell’acqua: la scelta di molti comuni porterà a un consumo consapevole?
97 comuni appartenenti all’Ato territoriale ottimale del Veronese hanno scelto, per contrastare lo spreco, di istituire un’ulteriore tassa sull’acqua, che dovranno pagare tutti i cittadini che supereranno una certa metratura cubica all’anno. La media di consumo italiano è di 90 metri cubi annuali, ovvero 222 litri al giorno. Ci sono dei cittadini, tuttavia, che “sforano” questa media di 50 litri in più.
Le cittadine veronesi hanno deciso di tassare maggiormente chi consumerà più di 100 metri cubi all’anno. Fino a questo momento si avevano quattro scaglioni, considerati a seconda del consumo e delle persone presenti all’interno del nucleo familiare. I 97 comuni appartenenti all’Ato hanno deciso di aggiungerne un quinto, e renderanno definitiva questa proposta nella prossima assemblea che dovrebbe esserci questo mese.
Così facendo, queste nuove tariffe potranno entrare in vigore fin da questa estate: “L’obiettivo di questa iniziativa è quello di scoraggiare i prelievi di acqua potabile che sono finalizzati ad usi impropri”, spiegano da Ato. La speranza è che ciò spinga i cittadini a risparmiare e ridurre i consumi per evitare di ritrovarsi con una bolletta salatissima.