Per la vendita di un immobile, di un fabbricato o di un terreno è necessario stipulare un atto notarile (rogito) in cui va inserita la particella catastale: cosa succede in caso di errori.
Nel nostro Paese esiste l’Ufficio del Catasto che si occupa di censire all’interno dei propri registri tutte le tipologie di immobili, fabbricati e terreni presenti sull’intero territorio nazionale per ragioni fiscali. Questi uffici sono dislocati nei vari comuni o province italiane.
Quando un immobile, un terreno o un fabbricato vengono censiti saranno verranno individuati da una particella catastale di riferimento, inserita in un foglio che delinea le porzioni in cui l’area comunale viene suddivisa. Ma cosa accade se questa viene indicata in maniera errata in un atto? Questo sarà valido?
Particella catastale errata in un rogito: cosa succede in questo caso
Nell’ambito della vendita di un immobile, di un terreno o un prefabbricato sarà necessario firmare il rogito, ossia l’atto scritto dal notaio che sancisce il passaggio del bene dal venditore all’acquirente. All’interno del documento dovranno essere indicati tutti i dettagli relativi al bene, tra cui la particella catastale. Si tratta di un codice che permette di individuare l’immobile in maniera inequivocabile e sarà inserito nei cosiddetti “fogli” ovvero le porzioni di terreno in cui viene suddiviso l’area dal catasto.
Ma cosa succede se in un atto è riportata una particella sbagliata rispetto a quella indicata dal catasto? Una domanda a cui ha risposto la redazione de La Legge per Tutti. Il rogito, se non contenente la particella catastale corretta, potrebbe essere valido, ma solo nel caso in cui il bene in oggetto della vendita sia identificabile attraverso gli altri dati contenuti che forniscono una descrizione ed un’ubicazione precisa dell’immobile. Contrariamente, però, se questi non forniscono l’identificazione precisa o se addirittura non sia presente anche l’indicazione del foglio catastale, l’atto potrebbe essere nullo.
Esiste, però, una modalità per andare a correggere l’eventuale errore: la rettifica notarile che va allegata all’atto e consente poi di renderlo valido. Il documento può essere richiesto sia dal notaio che dal venditore o dall’acquirente del bene.