MIA e Rdc per quanto siano – in sostanza la stessa forma di aiuto – cambiano parecchie cose. A cominciare dagli importi
In campagna elettorale Giorgia Meloni era stata molto chiara il Reddito di Cittadinanza era una misura che – in caso di vittoria alle elezioni del suo partito – sarebbe stata abolita. O quanto meno cambiata. E ora che la leader del centrodestra è il Presidente del Consiglio l’RdC è pronto a salutare tutti. Almeno nella forma in cui lo conosciamo tutti.
Dalla precedente misura del Reddito di Cittadinanza, si passerà al nuovo MIA(Misura di inclusione attiva), ma il cambiamento non sarà privo di conseguenze. In particolare, circa il 25% dei nuclei familiari, pari a circa 260 mila, saranno esclusi dalla nuova forma di sussidio, che sostituirà la precedente misura del M5S. Inoltre, alcuni beneficiari vedranno una riduzione dell’importo dell’assegno. Esaminiamo nel dettaglio quali saranno le modifiche e a chi riguarderanno.
Mia e RdC: cosa cambia. Economicamente e non solo
Con la nuova manovra, i potenziali beneficiari saranno divisi in due gruppi: famiglie povere con persone non occupabili, che includono minori, anziani over 60 o disabili; e famiglie con persone occupabili tra i 18 e i 60 anni d’età. Gli occupabili, che rappresentano circa 300 mila nuclei familiari monoparentali e 100 mila nuclei con più membri, potranno richiedere la nuova Misura di inclusione attiva (MIA) solo dopo aver usufruito per un massimo di sette mesi del Reddito di cittadinanza nel 2023, ma non oltre il 31 dicembre. Tuttavia, la MIA per gli occupabili sarà meno generosa e avrà una durata inferiore rispetto al Reddito di cittadinanza e alla MIA destinata alle famiglie senza persone occupabili.
I nuclei familiari che non possono accedere al mercato del lavoro riceveranno ancora un sussidio di base di 500 euro al mese, come previsto dal Reddito di cittadinanza. Tuttavia, il dibattito è ancora in corso sulla quota aggiuntiva per il pagamento dell’affitto, che nel Reddito può arrivare fino a 280 euro al mese. Con la nuova Misura di inclusione attiva (MIA), questa quota potrebbe essere ridotta e adattata alle dimensioni del nucleo familiare. Gli occupabili subiranno la stretta maggiore, con un assegno di base che probabilmente sarà ridotto a 375 euro.
Nuovo tetto Isee e quanto risparmia il Governo
Il tetto Iseeper l’ottenimento del sussidio dovrebbe subire una forte stretta, passando da 9.360 euro a 7.200 euro, una riduzione di oltre 2.000 euro che potrebbe escludere molte persone dalla platea di potenziali beneficiari. Tuttavia, in modo positivo, la scala di equivalenza verrà corretta rispetto al Reddito di cittadinanza, aumentando l’importo del sussidio in base al numero dei componenti della famiglia, per migliorare l’assistenza ai nuclei numerosi.
Il Governo mira a risparmiare 3 miliardi sui 8 previsti per il vecchio Reddito di cittadinanza. Per raggiungere questo obiettivo, oltre al taglio orizzontale dei beneficiari, sono state prese di mira le famiglie con persone occupabili, con un taglio del 25% dell’assegno base da 500 a 375 euro, e le famiglie con minori, che rischiano di subire un pesante taglio a causa della modifica della scala di equivalenza. Tuttavia, questa mossa è stata criticata dal M5S e dal Pd, che la considerano una tattica per fare cassa a spese dei poveri.
Mia e RdC come cambiano gli importi
Con la nuova Misura per l’Inclusione Attiva, una madre con due figli minori vedrà il suo assegno mensile scendere da 700 a 600 euro. Il motivo? La modifica della scala di equivalenza. Una famiglia composta da madre, padre e due figli maggiorenni subirà una riduzione dell’importo dal precedente 1.050 euro a 787,5 euro a causa del taglio del contributo per gli occupabili.
Tuttavia, una famiglia di 5 persone composta da madre, padre, due figli maggiorenni e uno minorenne vedrà un aumento dell’importo da 1.050 a 1.100 euro. Infatti il minore è escluso dalla scala di equivalenza. Infine, una coppia con due figli minori riceverà 800 euro al mese. 100 euro in meno rispetto agli attuali del Reddito. Il motivo? La modifica della scala di equivalenza.