Per coloro i quali si trovano nelle condizioni momentanee di non lavorare è prevista la cosiddetta NASpI, assicurazione sociale per l’impiego, ma in alcuni casi questa può essere cumulata con il lavoro occasionale. Ecco i casi previsti dalla normativa.
A partire dal 2015 per chi si trova in una situazione di disoccupazione cosiddetta involontaria è disponibile una indennità mensile, denominata NASpI o Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Si tratta di una indennità temporanea che può essere un sostegno tra un contratto di lavoro e un altro per chi ancora non ha trovato un lavoro stabile. Ma per chi si trova in questa situazione è facile anche effettuare prestazioni di lavoro occasionali.
La NASpI e il lavoro occasionale non si escludono in maniera assoluta ma esistono comunque dei limiti entro i quali è possibile lavorare e ricevere contemporaneamente l’indennità. Occorre conoscere quali sono questi limiti per evitare controlli che potrebbero anche portare a dover restituire quanto ricevuto. La NASpI è compatibile non solo con i cosiddetti lavori saltuari che è possibile vedersi pagare attraverso i famosi voucher chiamati adesso PrestO ma anche, in parte, con il lavoro autonomo occasionale.
Quando la NASpI è compatibile con il lavoro
Di per sé l’indennità mensile di disoccupazione identificata come NASpI serve ad aiutare chi, per colpe non proprie, si trova senza un lavoro in via momentanea ed è alla ricerca di un’altra occupazione. Si potrebbe quindi pensare che si tratti di una indennità che nel momento in cui si torna a lavorare debba necessariamente essere cessata. Ma esistono alcune situazioni in cui si può non comunicare ad INPS che si è avviato un rapporto lavorativo.
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È il caso dei cosiddetti nuovi voucher denominati PrestO, che possono essere utilizzati da aziende o liberi professionisti, imprenditori o associazioni, per pagare lavoratori saltuari. Nel caso in cui la retribuzione complessiva non superi i 5 mila euro non è necessario informare INPS e si può continuare a percepire la NASpI. Da ricordare che comunque per ogni singolo datore di lavoro non si possono ricevere più di 2500 euro di compenso.
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Anche per quello che riguarda le prestazioni occasionali da lavoro autonomo è possibile continuare a percepire la disoccupazione. Per quello che riguarda però il lavoro autonomo occorre che il compenso annuo non superi i 4800 euro e c’è comunque l’obbligatorietà di informare INPS di quello che si percepisce, dato che in caso di lavoro autonomo l’assegno di disoccupazione scende al 80%. Nel caso il lavoro autonomo quindi occorre presentare attraverso il sito dell’Inps il cosiddetto modulo NASpI COM. Il modulo non è invece obbligatorio per le prestazioni occasionali.