Come tutti i beni, anche i conti correnti e le carte, in appena un anno, hanno riportato dei rincari. A quanto ammontano?
L’aumento dei prezzi, noto anche come inflazione, è un fenomeno economico che si verifica quando il valore di un bene o di un servizio aumenta rispetto al suo valore precedente. Ciò può essere causato da una serie di fattori, come la domanda elevata, l’aumento dei costi di produzione o l’immissione di denaro supplementare nell’economia.
I rincari dei prezzi può avere un impatto significativo sull’economia e sulle persone. Se i prezzi aumentano troppo rapidamente, può causare un aumento dei costi di vita e una diminuzione del potere d’acquisto delle persone. Inoltre, l’inflazione può portare alla riduzione dell’attività economica, alla diminuzione degli investimenti e alla perdita di posti di lavoro. Spesso però, quando si parla di rincari, si rilega il discorso solo e unicamente ai beni essenziali, dimenticandone altri. Su tutti quelli dei conti correnti e delle carte.
Conti correnti e carte: i rincari arrivano alle stelle
I prezzi collaterali associati ai conti correnti stanno aumentando costantemente. Tra le spese per i bonifici, i prelievi in contanti da bancomat e le commissioni per l’utilizzo delle carte di credito, i clienti delle banche hanno subito un incremento delle spese nel corso dell‘ultimo anno. La principale causa di questi aumenti sono le commissioni. Le previsioni per il futuro non sono molto rassicuranti: l’aumento dei prezzi del 2022 dovrebbe continuare a produrre effetti negativi anche nel corso del 2023.
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L’inserto L’Economia, del Corriere della Sera, ha pubblicato una ricerca di Altroconsumo sulla situazione attuale in Italia riguardo l’aumento generale dei costi dei conti correnti tra il 6 febbraio 2022 e il 31 gennaio 2023. Lo studio ha esaminato le diverse voci di spesa relative ai conti correnti delle famiglie che utilizzano in media un conto presso istituti come Banco Bpm, Bnl Bnp Paribas, Bper, CheBanca!, Credem, Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, Mps, Poste e Unicredit.
Quali aumenti
Le maggiori aumenti di prezzo si sono verificati per le operazioni online. Se lo scorso anno il costo medio di un bonifico era di 0,86 centesimi, oggi si è invece saliti a 1 euro, con un aumento percentuale del 16,59%. In particolare, l’aumento ha colpito la clientela di Bper (da 1,49 euro a 1,75), Crédit Agricole (da 0 a 0,75 euro), Unicredit (da 2,25 euro a 2,47) e Intesa Sanpaolo (da 1 euro a 1,20).
Anche i bonifici effettuati presso gli sportelli hanno subìto un aumento dei prezzi, passando da una media di 4,98 euro a 5,54 euro, con una variazione dell’11,14%. In questo caso, Unicredit è l’istituto più caro, con commissioni salite da 7,25 a 11,80 euro (+62%). Il Monte dei Paschi di Siena ha aumentato i prezzi da 4 a 4,5 euro, mentre il Crédit Agricole è in controtendenza, con un costo ridotto da 8 a 6 euro.
Stangata su prelievi…
Il prezzo dei contanti prelevati dagli sportelli automatici delle banche diverse da quella di appartenenza è diventato sempre più elevato. Secondo Altroconsumo, il costo medio per tale operazione ha superato da tempo i due euro. Le grandi banche hanno subito un aumento del 2,4%, pari a 2,11 euro. L’aumento della commissione, in base ai dati di Altroconsumo, ha maggiormente colpito i titolari di conti di Banco BPM (da 1,95 euro a 2,10) e Bper (da 2,36 euro a 2,70).
In generale, la maggior parte degli istituti aveva già superato la soglia standard di due euro, con il picco di 2,50 euro in CheBanca!. Poste Italiane ha mantenuto il prezzo stabile a 1,75 euro. Nel 2022, commissioni come il CBill-PagoPa, usato per pagare le bollette con la pubblica amministrazione, sono rimaste stabili a una media di 1,70 euro, mentre il bonifico periodico ha raggiunto i 2,52 euro e il bollettino postale ha raggiunto i 3,40 euro.
… e sui canoni
Il costo annuale per la carta di credito rappresenta un’ulteriore spesa che incide sul bilancio dei correntisti. Secondo un’indagine di Altroconsumo per L’Economia del Corriere della Sera, il canone medio è salito del 15,28% nel 2023, raggiungendo quasi i 50 euro. Questo aumento rappresenta una scommessa rischiosa per le banche, considerando che le carte di pagamento sono diventate essenziali per effettuare acquisti online.
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Inoltre, anche il canone del Bancomat ha subito un aumento. Se in passato questa carta di debito era spesso fornita gratuitamente insieme al conto corrente, ora ha un costo medio di oltre 9 euro, registrando un incremento del 1,11%.