Regalare dei soldi ai propri figli tramite bonifico bancario è assolutamente possibile, tuttavia c’è un aspetto da tenere in considerazione: bisogna prestare attenzione ai limiti.
Traferire dei soldi sul conto corrente del proprio figlio può essere effettuato senza dover pagare tasse e restando in regola con il Fisco, tuttavia bisogna considerare i limiti imposti dalla Legge. Oltrepassata la soglia prevista, sarà necessario pagare delle imposte.
Fare una donazione tramite bonifico bancario è considerato un atto di generosità. Può trattarsi di una donazione diretta, la quale garantisce al beneficiario la disponibilità del denaro per servirsene come meglio crede, o di una donazione indiretta, nella quale il beneficiario può usufruire della disponibilità economica solo per usi specifici, come l’acquisto di una casa, di un’automobile ecc. Distinguere questi due tipi di donazione è fondamentale, poiché la differenza comporterà diversi limiti di importi e diversa tassazione.
Bonifico al proprio figlio: è possibile, ma attenzione ai limiti
In fatto di quantità di denaro, non esistono dei limiti se si vogliono donare soldi al proprio figlio. Questo significa che sono ammesse anche somme piuttosto elevate, come, ad esempio, 500 mila euro. E non c’è alcun rischio che si corre. L’unico aspetto a cui prestare attenzione è quello di non ledere le quote di legittima in caso di presenza di ulteriori eredi (coniuge, genitori o altri figli). Alla morte del benefattore, questi ultimi potrebbero reclamare di aver ricevuto quote inferiori e contestare la ripartizione dell’eredità.
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Regalare soldi ai propri figli tramite contanti, invece, ha un limite previsto dalla Legge: ad oggi, il massimale è 5000 euro, ma questa cifra viene costantemente rivisitata dal Governo. Per non avere queste limitazioni, la donazione diretta fatta tramite bonifico bancario è la via più semplice: tuttavia, in caso di importo elevato, è necessario un atto notarile alla presenza di due testimoni.
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In quanto alla tassazione da pagare sul trasferimento di denaro, è inesistente in caso di modiche cifre, mentre negli altri casi arriva al 4% ma con una franchigia di 1 milione di euro, o 1,5 milioni in presenza di un figlio con un grave handicap. Quindi, una donazione di, ad esempio, 900 mila euro non richiede tasse di donazione, ma solamente l’imposta di registro dell’atto notarile.
Al contrario, una donazione indiretta finalizzata all’acquisto di beni specifici, non viene mai tassata.