Pensi che il pellet con i suoi prezzi alti sia ormai fuori dalla tua portata? Ti sbagli di grosso, perchè a breve il suo costo cambierà!
Con l’aumento vertiginoso nei mesi scorsi di luce e gas, con bollette arrivate a cifre a due zeri, molte famiglie hanno cercato modi alternativi per risparmiare sulle spese quotidiane. E’ così che in tanti si sono affidati alle stufe a pellet, il materiale 100% naturale, poichè costituito dagli scarti del legno non trattato, che vengono poi pressati assieme, dopo esser stati ridotti a segatura e poi messi in commercio sotto forma di piccoli cilindri.
Venduto in sacchi da 15 chili, è un’ottima alternativa alla caldaia, costando meno rispetto all’uso del gas o dell’elettricità, ma sfortunatamente negli ultimi mesi ha subito anch’esso un rincaro, con conseguenti prezzi alti, arrivando a costare quasi 15 euro per una confezione, appunto, di 15 chili. Si è calcolato che per riscaldare un appartamento da 100 mq per 12 ore per 120 giorni, ovvero la stagione invernale, il costo si attesti su circa 1800 Euro, ben di più, visto che l’anno prima risultava essere inferiore di almeno 900 Euro. Tutto questo, però, a breve sarà un lontano ricordo.
Pellet: addio prezzi vertiginosi. Nel 2023 la situazione non sarà più la stessa
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Le stufe a pellet, nonostante l’aumento del prezzo del materiale, continuano ad essere molto amate soprattutto da chi deve riscaldare uno spazio piuttosto grande, poichè oltre ad essere affidabili, non inquinano e riscaldano molto. Tra i motivi del suo rincaro, sicuramente la guerra tra Ucraina e Russia, oltre al fatto che il nostro Paese non è tra i suoi maggiori produttori, dovendo quindi importarne l’85% da Repubblica Ceca, Austria, Slovacchia e Croazia.
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Tuttavia, già a partire dal mese scorso, si è assistito a una diminuzione del prezzo del pellet, grazie anche all’iva passata dal 22% al 10% grazie alla nuova Legge di Bilancio. Inoltre, molti produttori ne hanno ridimensionato il prezzo per paura di ritrovarsi con merce invenduta e il costo del gas è tornato ai livelli precedenti all’inizio del conflitto ucraino-russo. Una bella notizia, quindi, per tutti coloro che vorranno continuare ad usufruirne!