Con il nuovo Governo Meloni, il via alla tregua fiscale. Ecco come l’Agenzia delle Entrate gestirà criticità, cartelle esattoriali e controversie tributarie
L’Agenzia delle Entrate ha di recente diffuso tutte le più importanti novità sulla cosiddetta tregua fiscale, ovvero quella serie di istruzione per gestire tutte le controversi tributarie. Questa manovra prevede tutta una serie di modalità per usufruire delle sanatorie rivolte ai cittadini che si trovano in una situazione economica critica.
Con la nuova legge di Bilancio del Governo Meloni, si è dato priorità nuovamente ai cittadini in difficoltà, iniziando proprio dalla possibilità di usufruire delle norme agevolative. Definite anche le scadenze delle sei norme agevolative illustrate nel nuovo documento.
Agenzia delle Entrate avvia la tregua fiscale
Il primo passo adottato dall’Agenzia delle Entrate riguarda la regolarizzazione delle irregolarità legate alle imposte sui redditi, ovvero, Iva e Irap. Per regolarizzare questi pagamenti sarà necessario versare la somma, pari a 200€, in due rate di pari importo. Entrambe vanno versate rispettivamente entro il 31 marzo 2023 e 31 marzo 2024. Tra le misure adottate, molte sono destinate al ravvedimento speciale al fine di regolarizzare le violazioni relative a dichiarazioni relative al periodo d’imposta 2021 e precedenti.
Leggi anche: La Polizia Postale avvisa, occhio all’mail dell’Agenzia delle Entrate: è una truffa
In questo caso il contribuente verserà una somma pari alla diciottesima parte dell’importo totale, somma che andrà versata o per intero entro il 31 marzo 2023, o scegliendo un pagamento rateale. Oltre a questi due importanti provvedimenti, la tregua riguarda anche gli accertamenti con adesione relativi ai processi verbali di constatazione consegnati entro il 31 marzo 2023. Rientrano in questa categoria anche gli avvisi ancora impugnabili e quelli notificati successivamente, e ancora gli avvisi di rettifica e di liquidazione e i cosiddetti atti di recupero.
Leggi anche: Isee non sbagliare a compilarlo: gli errori costano 5.000 euro
Per i cittadini che devono regolarizzare gli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale, la procedura prevede il versamento integrale della sola imposta. Per tutti i contenzioni pendenti e debiti di imposta minori ai mille euro, questi saranno cancellati totalmente. La cancellazione riguarderebbe solo i debiti da riscuotere nel periodo 2000 al 2015 e sulla definizione agevolata dei carichi affidati dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.