Se sei percettore del Reddito di Cittadinanza devi soddisfare una serie di requisiti e per alcuni percettori questi requisiti saranno controllati in modo più preciso e puntuale da parte dell’INPS. Ecco cosa succederà.
Da parte del governo guidato da Giorgia Meloni c’è stata da subito la volontà di modificare il Reddito di Cittadinanza, misura bandiera del governo 5 Stelle guidato a suo tempo da Giuseppe Conte. Per questo motivo proprio la misura di sostegno al Reddito per chi non lavora è diventata oggetto di una prima riforma inserita nella Legge di Bilancio per il 2023 e altre modifiche arriveranno a partire dall’anno prossimo.
Una delle novità più importanti riguarda di certo i percettori che sono divisi in modo più netto in due categorie tra chi è inoccupabile e può quindi continuare a percepire il sussidio e chi è considerato occupabile e deve invece cominciare a pensare a cosa fare quando il sussidio verrà definitivamente tolto, a partire dal prossimo mese di luglio per molti. Ma anche per chi lo percepisce sono ora previsti molti controlli in più. Questa la circolare dell’INPS.
Questi percettori del Reddito di Cittadinanza saranno controllati da vicino
Uno dei problemi del Reddito così come era stato pensato dal governo guidato dai 5 Stelle è che si sono verificate, negli anni, diverse irregolarità e situazioni per cui anche persone che non avevano nessun diritto a percepire hanno finito con il consumare preziose risorse dello Stato. I requisiti per percepire il Reddito di Cittadinanza sono diversi e occorre soddisfarli tutti e per intero.
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Tra i requisiti c’è il non essere detenuti. E infatti, uno degli scandali forse più fastidiosi che hanno riguardato il Reddito di Cittadinanza è stato proprio lo scoprire che molti detenuti con documenti alterati ad hoc hanno percepito per mesi e anni il sussidio quando non ne avevano assolutamente diritto. Da parte dell’INPS arriva ora una comunicazione in cui si chiarisce che a partire dallo scorso 20 gennaio è stato attivato il nuovo Protocollo in collaborazione con il Ministero della Giustizia per controllare proprio che i percettori del Reddito di Cittadinanza non siano nel cosiddetto stato “detentivo”.
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I controlli, chiarisce la comunicazione, verranno effettuati in maniera assidua ma comunque rispettando in pieno la privacy di tutti i cittadini per rintracciare eventualmente i soggetti che non abbiano ottemperato a quanto previsto dal decreto legge numero 4 del 2019.