Cosa accade nel momento in cui si occupa una delle case popolari presenti sul territorio italiano? Ecco cosa dice la legge in merito e cosa si rischia.
Sono migliaia le case popolari presenti in Italia, alloggi esistenti in ogni città italiana con affitti agevolati per le famiglie più in difficoltà. Nonostante la loro presenza, tuttavia, il numero non è sufficiente a soddisfare la grande richiesta da parte dei cittadini, alle prese con l’inflazione e il costo della vita arrivato a livelli allarmanti.
Per poter entrare in possesso di una casa popolare, è necessario entrare in graduatoria, basata su determinati requisiti che hanno a che vedere con il numero del nucleo familiare e il reddito ISEE annuale. Capita, quindi, che si possa rimanere in attesa anche per molti anni. Ecco perché alcune persone, pur di non rimanere senza un tetto sulla testa, decidono di occupare quelle lasciate libere o disabitate. Ma cosa succede a livello legale, quali sono i rischi che si corrono?
Case popolari, cosa succede se ne occupi una abusivamente
Occupare un alloggio popolare è a tutti gli effetti un reato, anche se oggi i giudici tendono a non applicare norme molto severe nei confronti dei trasgressori, proprio per le grandi difficoltà legate al caro affitti e alla mancanza di denaro da parte di molti nuclei familiari.
Il reato contestato è quello di invasione di edifici e terreni, e prevede una pena detentiva fino a due anni e una multa che può variare da 103 a 1.032 euro. Tuttavia, ci sono casi in cui l’occupazione non costituisce reato, ad esempio se c’è uno stato di necessità, ovvero la persona ha commesso l’illecito per salvare se stesso e la famiglia da un pericolo reale e concreto.
Lo stato di necessità e il pericolo in questione, ha stabilito la Corte di Cassazione, devono sussistere durante tutto il periodo di occupazione. Inoltre, la persona non sarà condannata se riuscirà a dimostrare di aver tentato in tutti i modi di trovare un’alternativa legale, prima di passare all’occupazione.