Se ti sei licenziato, puoi richiedere l’assegno di inclusione? Tutto quello che devi sapere su questo argomento se hai bisogno di un sostegno comico
Cosa succede quando vieni licenziato? Puoi richiedere l’assegno di inclusione, il nuovo sostituto del Reddito di Cittadinanza? Bisogna capire un po’ di cose prima di arrivare ad una risposta ben precisa.
Dobbiamo prima capire qual è il rapporto che lega l’assegno di inclusione e le dimissioni. L’assegno di inclusione, che come dicevamo andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza che non ci sarà più dal prossimo anno, può essere percepito da persone che hanno determinati requisiti.
Ce ne sono tre in particolare: se hai un minore in casa, se sei un over di 60 anni o se in famiglia c’è un disabile. Certo, se non lavori dovresti riceverlo, ma ci sono dei casi specifici il cui il richiedente potrebbe non ottenerlo.
Se hai perso il lavoro, puoi richiedere l’assegno di inclusione?
Come dicevamo in un articolo, è importante tenere in considerazione il patrimonio immobiliare. Questi non sono gli unici fattori che vanno calcolati, infatti ci sono anche quelli che riguardano la condizione lavorativa in cui ci troviamo.
Ci sono dei casi in cui la condizione lavorativa può arrivare a precludere l’accesso al sussidio, nello specifico si tratta delle dimissioni volontarie. Infatti, se sei tu a lasciare il posto di lavoro, ci sono delle cose che devi tenere in considerazione.
Ad esempio il fatto che, l’Assegno di Inclusione, afferma con assoluta certezza che va bene renderlo percepibile a chi perde il lavoro o lasciarlo per delle cause giuste, ma se si abbandona il proprio lavoro proprio per ricevere dei sussidi, questo entra a far parte della sfera illegale e questo di certo non va bene.
Tutto quello che bisogna fare se invece il proprio lavoro è stato perso non per motivi che dipendono da noi, è di inviare il modulo tramite il portale del Ministero del Lavoro per richiedere questo nuovo sostegno dallo Stato che entrerà in vigore all’inizio del prossimo anno.