Nei giorni scorsi è stato aperto il testamento di Silvio Berlusconi che ha svelato il futuro di Fininvest che controlla anche parte di Banca Mediolanum.
Qualche giorno fa è stato aperto il testamento di Silvio Berlusconi, deceduto lo scorso 12 giugno all’ospedale San Raffaele di Milano, dove si trovava ricoverato. Un tesoro che, stando ad alcuni indiscrezioni, avrebbe un valore di circa 5,5 miliardi di euro.
Le volontà del quattro volte presidente del consiglio, come voluto dalla stessa famiglia, sono state rese note nei dettagli. Uno dei punti cruciali era sicuramente la società Fininvest che controlla Mondadori, il Monza calcio, Mediaset e la Banca Mediolanum. Proprio su quest’ultima era circolate diverse voci ora chiarite definitivamente dopo l’apertura del testamento.
Banca Mediolanum, nessuno stravolgimento dopo la morte di Silvio Berlusconi
Non subirà alcuno stravolgimento Banca Mediolanum dopo la morte di Silvio Berlusconi, scomparso quasi un mese fa. Questo è quanto emerso dal testamento dell’ex Cavaliere, aperto ufficialmente nei giorni scorsi e reso noto dalla famiglia.
Secondo quanto riporta la redazione dell’Ansa, Berlusconi aveva redatto tre testamenti: nel 2006, nel 2020 dopo essere stato colpito dal Covid-19 e nel 2022, prima di un ricovero al San Raffaele, temendo di non tornare più a casa per via delle sue condizioni di salute. Le volontà dell’ex premier hanno chiarito quello che sarà il futuro di Fininvest, punto cruciale del testamento considerando che la holding di famiglia, dal valore di circa 2,8 miliardi di euro, controlla Mondadori, il Monza calcio, Mediaset e la Banca Mediolanum.
Prima della sua scomparsa, Silvio Berlusconi deteneva la maggioranza del gruppo per il 61,2%, la restante parte era, invece, detenuta dai figli:
- Marina 7,65%;
- Pier Silvio 7,65%;
- Eleonora 7,14%;
- Barbara 7,14%;
- Luigi 7,14%;
- 2,06 % azioni proprie.
Con la morte di Berlusconi, come indicato nel testamento, Marina e Pier Silvio insieme avranno il controllo del 53% della holding Fininvest, potendo prendere decisioni strategiche, il resto in parti uguali rimane suddiviso agli altri tre figli. Per quanto riguarda Mediolanum, invece, nessuna variazione e la banca rimane suddivisa come lo era prima del decesso dell’ex presidente del Consiglio: il 41% è in mano alla famiglia Doris, il 30% rimane a Fininvest, il 28% da soci terzi ed il restante 1% tramite azioni proprie.