L’inflazione genera situazioni squiibrate del mercato soprattutto se è prolungata nel tempo. A pagarne le spese sono i più deboli
L’inflazione innescata dagli aumenti energetici effetto del conflitto in Ucraina hanno creato tante difficoltà ai redditi più bassi e alle persone più deboli della società. L’economia, infatti, perde equilibrio con l’inflazione che perdura nel tempo.
Prezzi in aumento, scontrino pazzo in Norvegia: il post della studentessa
Ormai i prezzi aumentano progressivamente da un anno circa. Nonostante sia iniziata una lenta e graduale discesa dell’inflazione l’equilibrio è ancora lontano. Infatti le previsioni portano al 2024 tutto se non 2025. Il fenomeno si è innescato a partire dalla crisi dei prezzi del gas quotato per l’Europa sul mercato di Amsterdam.
Il prezzo ha iniziato una risalita dal momento in cui si è aperta la crisi in Ucraina. Infatti, si è creato un fronte Nato a sostegno dell’Ucraina che si è contrapposto alla Russia, principale fornitore di gas per l’Europa. Questo scontro con il fornitore principale di gas per l’Europa ha costretto gli Stati membri dell’unione europea riempire nel più breve tempo possibile tutte le riserve di gas.
La conseguenza è stata una forte crescita di domanda con speculazioni alla borsa di Amsterdam che si sono innescate per mesi. Le conseguenze si sono allargate, però anche ad altri paesi fuori dall’Unione. A soffrire di più sono i più deboli che non solo soltanto i poveri, i pensionati e le persone a basso reddito.
Appartengono alla categoria dei più deboli anche gli studenti universitari che si sono trovati ad affrontare l’aumento della vita in una fase in cui stanno investendo il tempo per raccogliere dopo i frutti economici. Infatti, un esempio arriva da un paese extra Ue come la Norvegia.
Una studentessa dell’Erasmus, quindi non norvegese, ha reso pubblico uno scontrino con i prezzi salati. Infatti, l’acquisto di uova, pane e crackers, maionese, carne e wurstel, latte, pesce, yogurt e poco altro è costato 644, 60 NOKs, che equivalgono a circa 54,29 euro. “Qui paghi anche l’aria che respiri” ha scritto la giovane studentessa. C’è da dire che la Norvegia è tra i paesi più cari d’Europa.