Un’analisi condotta dalla rivista statunitense Consumer Reports ha stilato una classifica delle migliori applicazioni che consentono di acquistare un prodotto e pagare in un secondo momento.
Acquistare online è diventata una pratica molto comune in tutto il mondo. Ormai sul web è possibile comprare di tutto dagli alimenti alle auto, dai dispositivi elettronici ai vestiti e tanto altro ancora. Sono innumerevoli i siti e le app di e-commerce.
Tra queste applicazioni, negli ultimi anni, hanno trovato spazio anche quelle Pay Later (Paga dopo), ossia quelle che permettono di acquistare un prodotto e pagare dopo tempo, magari anche rateizzando l’intero importo. La rivista Consumer Reports ha stilato una classifica valutando le migliori in base a determinati criteri.
App Pay Later, l’analisi di Consumer Reports: qual è la migliore
Nelle scorse settimane, la rivista statunitense Consumer Reports, che da anni si occupa di testare e valutare i prodotti per i consumatori, si è occupata delle applicazioni Pay Later. Si tratta di app che consentono di fare acquisti online, ma anche nei negozi fisici, e pagare in seguito l’importo, per intero o a rate.
Gli esperti della rivista hanno preso in esame otto di queste applicazioni: Affirm, Afterpay, Klarna, PayPal, Perpay, Sezzle, Zilch e Zip. Successivamente tenendo conto di sondaggi tra i consumatori, documenti sui siti di queste app, test e analisi del traffico, ha valutato le applicazioni su dodici criteri raggruppati in tre macro aree: sicurezza, trasparenza e privacy.
Alla fine dell’analisi, la migliore di queste applicazioni è risultata essere Paypal con un punteggio di 89 e ottimi risultati su 5 dei 12 criteri, unica ad ottenere un simile risultato nella classifica complessiva. Sul podio, a pari merito, Klarna e Afterpay con 76 punti complessivi e buoni risultati per quanto riguarda sicurezza e privacy. A seguire Zip (76), Sezzle (75), Affirm (75), Zilch (70) e Perpay (69).
Secondo quanto appurato dagli esperti è emerso che le criticità maggiori riscontrate dagli utenti per le applicazioni che occupano le ultime posizioni della classifica sono una mancanza di sicurezza adeguata, commissioni non dichiarate in maniera chiara, controllo che potrebbe risultare insufficiente poiché vengono richiesti dati anche non necessari per l’acquisto dei prodotti.