Quando si aprono le successioni per l’eredità di un familiare può succedere che ci siano scontri sulla suddivisione di gioielli e oggetti in oro. Cosa dice al riguardo la legge?
L’eredità è un argomento molto delicato, in quanto non sempre le successioni che ne conseguono avvengono in maniera pacifica e priva di contrasti. Al contrario, spesso le decisioni prese dal defunto e contenute nel testamento, possono creare delle rotture profonde nei legami tra familiari stessi. Per evitare queste divergenze, la legge è molto chiara al riguardo.
Anche nel caso in cui il defunto non abbia lasciato disposizioni particolari, la legge stabilisce delle regole precise su come suddividere le quote ereditarie, sulle donazioni e su come possono essere divisi gli effetti personali. In particolare molti dubbi nascono quando è il momento di dividere gioielli e oro dell’eredità appartenuti al defunto.
Molto spesso i familiari di un defunto cadono in errore pensando che gioielli ed oro vengano trattati diversamente al momento della suddivisione delle quote, essendo questi oggetti molto personali e dal grande valore. In particolar modo, i familiari del defunto potrebbero quindi rimanere sconvolti dalla decisione ad esempio del defunto di destinare qualche gioiello ad una persona estranea alla famiglia. Una prima precisazione necessaria è quella legata alla suddivisione delle quote: anche se il defunto può disporre della propria eredità liberamente, la legge prevede che tali disposizioni non devono ledere in alcun modo gli interessi degli eredi legittimi.
Anche la suddivisione di gioielli e oro deve rispettare tali regole, facendo questi oggetti parte dell’asse ereditario in maniera indistinta. Se ci sono legami particolari con un determinato gioiello è probabile che il defunto abbia già stabilito a chi vada cosa sempre in proporzione alle quote stabilite dalla legge. Se ciò non è stato fatto ogni erede possederà una quota sul medesimo bene in maniera proporzionale. Per rendere il possesso di tali beni più pratico, agli eredi è richiesto di accordarsi sulla divisione dei gioielli in maniera autonoma, così da poter beneficiare ognuno della pienezza del singolo bene. Quando tale accordo manca è necessaria la decisione del giudice.