In aumento le richieste di aiuto da parte di persone indigenti presso onlus che sostengono i poveri in una regione specifica
Prima la pandemia e poi l’inflazione che è ancora in corso e che dovrebbe tornare a livelli normali tra il 2024 e il 2025 le località e le popolazioni con maggiori difficoltà economiche già prima di questo periodo sono quelle che stanno soffrendo di più questa situazione. Tra le aree più in difficoltà c’è la Regione Campania che fa registrare un dato preoccupante.
Povertà, aumento di richieste di aiuto in Campania
Infatti, la povertà rischia di toccare il 38% degli abitanti della Campania. Si tratta del dato più alto insieme a quello della Regione Sicilia. In particolare a farsi osservatori della situazione sono soprattutto le associazioni che sono sul fronte e ricevono le richieste di aiuto. Tra queste c’è la Onlus Una Voce per Padre Pio che dal 2021 attraverso il progetto “spesa solidale” ha sostenuto più di 5mila nuclei familiari, tra Campania, Lazio e in Puglia.
Tuttavia, la situazione più preoccupante è in Campania dove sono stati indirizzati i maggiori aiuti. La onlus è impegnata anche nell’assistenza agli anziani e nella lotta alla dispersione scolastica. Circa 100 bambini sono assistiti nei quartieri popolari di Napoli di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio. Si tratta dei quartieri periferici della zona orientale della città che formano la sesta municipalità di Napoli.
Il presidente dell’associazione Palumbo sostiene che quasi il 40 per cento della popolazione in Campania è a rischio povertà. Il presidente ricorda che oltre a misure di sostegno per sopravvivere occorrono anche riforme strutturali per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro e formare queste persone che nascono in contesti difficili.
In questa situazione tagliare il reddito di cittadinanza per diverse persone non è contestuale alla fase difficile sotto il profilo economico per molti cittadini. Infatti il nuovo reddito di cittadinanza sarò tagliato sia nell’importo, passando a 350 mensili da 500 euro, sia nella durata passando a 12 mesi al massimo di percezione. Questa nuova norma riguarda, però, i cosiddetti occupabili. Si tratta delle persone che non hanno minori o diversamente abili o over 60 a carico.