Il fermo amministrativo di un veicolo può avvenire in vari casi, uno di questi è il mancato pagamento di un debito: tutto quello che c’è da sapere.
In particolari casi, disposti dalla legge, può scattare per un veicolo il cosiddetto fermo amministrativo. Questo, però, non è previsto solo per eventuali violazioni delle norme stabilite dal Codice della Strada, ma anche per altro.
Un veicolo può essere raggiunto da questo provvedimento, difatti, anche per il mancato pagamento di un debito con l’erario: a farlo scattare in questo caso è l’Agenzia delle Entrate che andrà a bloccare il bene di un debitore.
Fermo amministrativo di un veicolo: cos’è, quanto dura e come viene cancellato
Il fermo amministrativo di un veicolo è un provvedimento con cui si dispone il divieto di circolazione per quel mezzo. Questo può scattare per una violazione del Codice della Strada, ad esempio la mancata revisione, o per il mancato pagamento di un debito con l’erario.
Analizzando il caso di un debitore nei confronti del fisco, l’Agenzia delle Entrate può richiedere un blocco del bene intestato al debitore impedendo la circolazione del veicolo in questione dopo il mancato pagamento della cartella esattoriale.
Nello specifico, quando un soggetto ha contratto un debito con lo Stato, verrà inizialmente inviata una cartella esattoriale che dovrà essere saldata entro due mesi. Terminati i 60 giorni dalla notifica (120 in caso di debiti sotto i mille euro), se non è ancora avvenuto il pagamento o una richiesta di rateizzazione o sospensione, magari per l’attivazione di un ricorso, l’ente potrà decidere di intervenire attraverso il fermo amministrativo di un veicolo intestato al soggetto. Il provvedimento verrà iscritto al Pra (Pubblico Registro Automobilistico).
Se, però, il debitore dimostra, con relativa istanza presentata entro 30 giorni, che il veicolo è fondamentale per lo svolgimento della sua attività lavorativa non si potrà agire con il blocco del mezzo. Eccezione valida anche per i veicoli destinati ad uso di persone disabili.
Il fermo non ha una durata prestabilita poiché la cancellazione del provvedimento, difatti, avverrà solo quando il debito verrà saldato. Una volta effettuato il pagamento, si procederà con la cancellazione al Pra in via telematica con apposita richiesta dell’Agenzia delle Entrate. Il contribuente, dunque, non dovrà presentare alcuna domanda o documento.