Tra eredi di uno o più beni nascono spesso delle liti durissime che distruggono anche i rapporti fraterni: cosa fare
La divisione in diverse porzioni dei beni che un defunto lascia agli eredi, viene chiamata comunione necessaria: una spartizione per evitare liti tra i titolari dei diritti d’eredità. I beni però bisogna gestirli, come ad esempio le case che possono essere affittate o vendute.
Quante volte abbiamo sentito di famiglie che si sono divise, bruscamente, per via dei beni lasciati dal caro estinto? I disaccordi nascono quasi inevitabilmente, a meno che non ci sia un testamento che spieghi pedissequamente come comportarsi, come dividere tutto e tra chi.
Se si verificano le divisioni, cosa bisogna fare? Quando parliamo di comunione ereditaria ci riferiamo a quel sistema in cui non si applicano le regole sulle maggioranze ma dove tutti devono essere d’accordo per non ritrovarsi in tribunale. È quando più coeredi sono comproprietari per quote dello stesso bene, ognuno può domandare gli altri lo scioglimento della comunione.
I problemi sorgono quando si tratta di immobili non facilmente divisibili, ad esempio un monolocale. In questi casi gli eredi possono trovare un accordo volontario per la divisione amichevole tra di loro: se ciò non avviene ci penserà il tribunale.
Per i beni mobili il discorso è diverso e più facile poiché essi sono solitamente divisibili con facilità tra i coeredi. Di solito c’è un testamento a dividere il tutto ma se mancano si applicano le norme sulla successione intestata con il coniuge ed i figli (in loro assenza, i genitori) hanno diritto a ricevere la quota spettante perché sono eredi legittimari.
I contrasti tra gli eredi possono essere lunghi ed economicamente dispendiosi. Alcune soluzioni potrebbero essere comunque insoddisfacenti come la vendita all’asta che può avvenire anche a prezzo ribassato poiché per invogliare gli acquirenti, si tenta sempre di abbassare la cifra di vendita.
La soluzione per evitare tutti i caos in famiglia (come impugnare il testamento) è tentare in tutti i modi una divisione amichevole e concordata dei beni tra i coeredi, tirando in basso professionisti che possano aiutare solo nei casi più complessi. Facendo così andare davanti al giudice è davvero l’ultima spiaggia e ciò succede solo nei casi che sembrano davvero irrisolvibili.