L’economica Usa blocca i tassi di interesse. La Fed vuole centrale gli obiettivi sull’abbassamento dei prezzi e l’occupazione
La Fed, la Federar Reserve Bank, la banca centrale americana, dopo un anno e tre mesi di rialzi consecutivi del costo del denaro, non modifica i tassi di interesse e li lascia invariati. Si “muoveranno” solo in una forchetta che va dal 5% al 5,25%.
Un buona notizia per chi prende soldi in prestito ma la Fed avverte che l’inflazione resta alta e dunque ci saranno ulteriori due ritocchi al rialzo dei tassi entro la fine dell’anno, quando sarà necessario. Potrebbero esserci anche altre strette ma dipenderanno dagli sviluppi economici.
Cura all’economia Usa: la Fed deciderà “riunione per riunione”
La Fed mostra di essere flessibile, disponibile a rivedere la sua politica monetaria “se dovessero emergere i rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi”, ossia la stabilità dei prezzi e l’occupazione. Elementi che se variano troppo possono provocare danni pesantissimi.
Infatti le decisione saranno prese “riunione per riunione”, senza fare scelte a lungo termine. Il presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, sottolinea che si vogliono riportare l’inflazione al 2%, anche se “la strada è ancora lunga”.
Per quest’anno è prevista una crescita dell’1% con un tasso di disoccupazione al 4,1% e l’inflazione al 3,2%, quindi oltre l’obiettivo del 2%. Il dato di previsione del 2024 è invece al 2,5%.
Già nelle scorso settimana gli Usa avevano evitato la recessione
e il primo a esultare era stato ovviamente il presidente Joe Biden. La pausa stabilita della Fed potrebbe rivelarsi un atto politico a suo favore in vista delle elezioni del prossimo anno.
Nel frattempo, invece, nel Vecchio continente si applica una politica diversa rispetto all’altra sponda del mediterraneo. La Banca Centrale Europea va avanti con stretta contro un’inflazione che continua a salire. Nelle prossime ore potrebbe essere annunciato un nuovo rialzo dello 0,25% e dunque provare ad alzare ancora il costo del denaro per bloccare l’aumento dei prezzi. In Europa purtroppo regna l’ incertezza economica. Secondo i dati dell’Ocse sul primo trimestre del 2023 la Germania è in recessione mentre l’Italia è in leggero miglioramento con un + 0,6%.