Il limoncello fatto in casa è una pietanza nella quale si cimentano in tanti ma può essere anche commercializzata?
Da quando la televisione ci ha bombardato dei talent in cucina, tutti ci sentiamo chef o comunque all’altezza di giudicare una pietanza. Basta pensarci un attimo, quanto sono cambiate le nostre esigenze culinarie dal momento in cui le ricette, i tempi di cottura, i prodotti nuovi ai più prima sconosciuti, sono entrati nel vocabolario quotidiano?
Ciò non toglie che la cucina, al pari dello sport o dell’arte, è una passione che coinvolge moltissime persone, giovani ed adulti. L’esigenza di specializzarsi c’è; non a caso gli istituti alberghieri hanno sempre molti iscritti, anche grazie allo possibilità lavorative. Il piacere di cucinare per sé o per gli amici porta gli appassionati a stare anche molte ore in cucina, soprattutto in occasione delle festività religiose, per provare a realizzare le tradizionali pietanze, dolci o salate, da preparare per sé o per amici e familiari.
Il limoncello fatto in casa è destinato solo ad uso privato?
All’interno delle quattro mura domestiche le regole sono ben diverse rispetto a quelle che bisogna rispettare al ristorante. In qualsiasi luogo ci produca e consuma del cibo bisogna regolarsi con quanto previsto dall’HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point, Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici). È l’insieme delle norme che regola la sicurezza igienico-alimentare.
Per fare un esempio, in una struttura ricettiva la verdura va preparata su un determinato tagliere (non a caso sono colorati) e non su quello utilizzato precedentemente per il taglio del pane. In cucina entra solo il personale autorizzato che è stato sottoposto a propedeutici analisi. Se non si resta in linea con il regime dell’HACCP, si rischia di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge.
In casa le regole igienico-sanitarie non valgono poiché il consumo delle pietanze lavorate nella nostra cucina non sono destinate alla commercializzazione. Ciò non significa che non bisogna badare alle norme igienico di base, ma siccome il consumatore è diverso (mangiamo noi, la nostra famiglia e al massimo i nostri amici) non si applicano le norme pubbliche.
Il classico esempio è quello del limoncello fatto in casa con i limoni del nostro giardino o di qualche parente. In occasioni di festività e ricorrenze trascorse in un locale, c’è chi vorrebbe portarlo per consumarlo alla fine della cena. Alcuni ristoratori acconsentono, ma a proprio rischio e pericolo. Se qualche banchettante dovesse avvertire sintomi di intossicazione, sarà difficile imputare il malanno al cibo del ristorante o al prodotto arrivato da fuori. Per tale motivo tutto ciò che viene realizzato in casa non può essere venduto.