L’ordinamento di alcune nazioni al mondo prevede ancora la pena di morte che, in alcuni casi, viene eseguita con l’iniezione letale: di cosa si tratta.
In diversi Paesi al mondo è ancora in vigore la pena di morte. Questo tipo di pena, che consiste nel togliere la vita ad una persona condannata per un determinato reato, esiste sin dai tempi antichi, basti pensare che veniva inflitta già durante l’impero egizio.
La pena capitale nel corso della storia è stata eseguita in diversi modi: dalla fucilazione all’annegamento, dalla ghigliottina all’impiccagione sino alla lapidazione. Oggi sono ancora utilizzati diverse modalità di esecuzione, ma la più comune è l’iniezione letale.
Iniezione letale: cos’è e in quale Nazioni è ancora prevista
Sono 53 le nazioni, ad oggi, in cui l’ordinamento giuridico prevede la pena capitale, quasi in tutti i casi infitta per determinati gravi reati come l’omicidio o il genocidio. Una delle modalità con cui viene maggiormente applicata è l’iniezione letale, adottata per esempio in alcuni Stati degli Usa, in Cina, Taiwan e Guatemala.
Ma come viene eseguita l’iniezione letale? Nella maggior parte dei casi, il condannato a morte viene condotto in una stanza, dove viene legato ad un lettino. Successivamente verranno iniettate mediante una siringa tre sostanze in rapida sequenza: pentothal o pentobarbital per sedare il condannato, Pavulon (pancuronio) rilassante molto potente per ridurre la risposta muscolare, ed infine cloruro di potassio che causa l’arresto cardiaco. Una procedura che porterebbe alla morte in circa 10 minuti.
Alcuni stati, invece, negli ultimi anni hanno adottato un’altra tecnica che prevede l’uso di un cocktail di farmaci.
L’iniezione letale, introdotta per la prima volta in Texas nel 1982, secondo gli stati in cui è prevista sarebbe la modalità che provocherebbe meno dolore nel condannato a morte. Una circostanza non condivisa da molti esperti che, da anni, si battono per abolire la pena capitale.
Oggi, nonostante più di tre quarti delle nazioni abbiano abolito la pena di morte, si registrano numerose esecuzioni all’anno. Secondo i dati di Amnesty International, nel 2022 sono state eseguite, con varie modalità, 883 esecuzioni in 20 stati, il 53% in più rispetto a quelle dell’anno precedente.