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Attualità

Email truffa, attenzione alla comunicazione della banca

Un’email truffa circola da qualche giorno e potremmo trovarcela nella nostra casella di posta: come comportarsi

A volte basta candidarsi a una posizione di lavoro e lasciare la propria email sulla piattaforma per trovarsi successivamente tanti messaggi. Molti magari non sono neanche offerte in linea con le preferenze che abbiamo espresso ma il sito con il quale abbiamo interagito, ovviamente, ha tutto l’interesse a prendere contatti continui.

Screen email truffa – Foto Vostrisoldi.it

E così tra le decina di email nella posta in arrivo, messaggi reali, promozioni e pubblicità, possiamo trovarne un tentativo di Phishing. Si tratta di una truffa che ha l’obiettivo di farci cadere in trappola in modo che noi stessi forniamo i dati personali, in particolare quelli bancari.

Email truffa, il finto messaggio della banca

Da qualche giorno circola un’email che ha come mittente la banca Intesa-Sanpaolo. L’annuncio è allarmante. “La carta è stata sospesa per i pagamenti a causa del mancato aggiornamento del suo numero di telefono, come richiesto dalla banca”, si legge. Il problema è che il messaggio viene ricevuto anche da chi non è cliente Intesa e con l’istituto non ha sottoscritto nessun accordo.

Phishing (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

Si chiede dunque di aggiornare i dati cliccando sul tasto verde. Se l’email è stata aperta non si corre nessun pericolo, anche se è sempre meglio cestinarla direttamente. Le indicazioni contenute non vanno mai seguite. Il Phishing agisce proprio in questo modo. Si vuole creare panico e con parole rassicuranti, proporre di risolvere il problema. Oltre all’email si può ricevere anche un Sms delle stesso contenuto, se non una telefonata.

Per non cadere nella trappola è necessario seguire alcuni consigli. Innanzitutto non bisogna mai farsi prendere dal panico. Anche se dall’oggetto dell’email si dovesse leggere il nome dell’istituto presso il quale si ha un conto, non è escluso che sia una truffa.

È importante tenere in mente che la banca, le Poste, l’Agenzia delle Entrate o l’Inps o l’Inail (per citare alcuni enti i cui nomi vengono usati dai truffatori) non comunicano mai in questo modo ma solo via posta con le lettere presso il proprio indirizzo di casa. Le comunicazioni con altri mezzi sono da considerare sospette.

Giuseppe Formisano