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Fisco e Tasse

Dichiarazione dei redditi: se comunichi il falso queste le sanzioni

Dichiarazione dei Redditi, cosa prevede la legge se al Fisco vengono forniti dati sbagliati volutamente o per errore

Maggio e giugno sono mesi di Dichiarazione dei Redditi. Il periodo in realtà si chiude a settembre con le ultime scadente. In queste settimane sono tante le domande che vengono poste ai commercialisti e Caf.

Dichiarazione Redditi con modello 730 (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

È importante rispettare tutti i tempi e le scadenze. Una questione posta a chi ci aiuta nella Dichiarazione è, quali sono le sanzioni previste se ci sono dichiarazioni infedeli o errate?

Dichiarazione dei redditi, le sanzioni previste in caso di errore

Innanzitutto vediamo cos’è la Dichiarazione dei Redditi infedele o errata, anche se le parole stesse ci suggeriscono il significato. La prima è un reato previsto dall’articolo 4 del decreto legislativo 74 del 2000. È quando un contribuente, per evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica un ammontare inferiore a quello effettivo e/o elementi passivi in misura maggiore.

Modello di dichiarazione dei redditi 730 (foto Adobe) – Vostrisoldi.it

Le sanzioni previste vanno dal 90% al 180% della maggiore imposta o della differenza di credito. Le sanzioni sono aumentate se si utilizza documentazione falsa. In questo caso la sanzione andrà da un minimo del 135% ad un massimo del 270%.

Per la errata Dichiarazione dei Redditi e Irap è prevista la riduzione delle sanzioni. Quelle sopra riportate vengono ridotte di un terzo nel caso in cui la maggiore imposta o il minore credito sia complessivamente inferiore al 3% dell’imposta o del credito dichiarato.

Nel caso in cui, a seguito di verifiche, gli organi preposti noteranno che la violazione non ha causato danni all’Erario, si può applicare la sanzione fissa in misura di 250 euro.

Bisogna ricordare bene che le previsioni di riduzione ad un terzo delle sanzioni avvengono solo nel caso in cui non si tratti di violazioni realizzate mediante l’utilizzo di documentazione falsa oppure per operazioni che in realtà non esistono dunque con l’utilizzo di artifici o raggiri, condotte simulatorie o fraudolente, come riporta il comma 3 articolo 1 D. Lgs. 471/1997.

Per quanto riguarda le errate Dichiarazione di Redditi prodotti all’estero si applica il principio in funzione del quale tutte le suddette sanzioni sono aumentate di un terzo nel caso di redditi prodotti al di fuori dei confini nazionali.

Giuseppe Formisano