Arrivano serrati controlli dell’Agenzia delle Entrate sui conti correnti: sei consapevole dei rischi che potresti correre?
Chiunque di noi, al giorno d’oggi, dispone di un conto in banco. In particolare, se si ha un lavoro correttamente dichiarato, è necessario l’accredito dello stipendio tramite transazione bancaria. Oppure, allo stesso modo, vale anche laddove si dovesse percepire una pensione. E risparmiare, in questo periodo, non è sicuramente facile. Se le provano di tutti i tipi per racimolare soldi durante il mese: ogni cosa è costantemente monitorata, in tanti scaricano anche delle app per non perdere di vista nessun tipo di spesa e movimento.
Ma come noi controlliamo i nostri movimenti, allo stesso tempo possono esserci controlli dell’Agenzia delle Entrate sui nostri conti correnti. L’ente può effettuare dei controlli grazie ad un nuovo algoritmo, ma ci sono altre cose che possono far insospettire l’Agenzia e far avere un focus sul nostro conto corrente. Bisogna quindi aprire gli occhi ed evitare di fare passi falsi, con il rischio di incorrere in pesanti sanzioni. Ecco quando scattano i controlli.
Controlli dell’Agenzia delle Entrate: quando scattano?
I risparmi sono ormai, quasi sempre, affidati alle banche. In pochi preferiscono ritirare soldi contanti e nasconderli sotto al materasso o sotto la classica mattonella in casa. Ce ne sono di sistemi per poter risparmiare in maniera consistente, ma l’importante è farlo senza creare sospetti all’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia delle Entrate, infatti, può riservarsi il controllo sul nostro conto corrente, laddove qualche operazione non dovesse tornare.
Oggi giorno, qualsiasi operazione può essere effettuata tramite il pagamento digitale. Basta pagare con la carta, ed ogni cosa può venire tracciata. Se i movimenti bancari sono molto ridotti, a fronte di un saldo del conto abbastanza alto, ecco che tutto questo potrebbe indurre in controlli dell’Agenzia delle Entrate. Di fatti, a meno che realmente un soggetto non abbia spese (e al giorno d’oggi è quasi impossibile), l’ente potrebbe prendere seriamente in considerazione che quel soggetto potrebbe percepire denaro extra, in nero.
La lotta al contante in nero, è uno dei principali obiettivi da parte dello Stato, ed anche il controllo sulle dichiarazioni dei redditi da parte dei contribuenti. Potrebbe essere, quindi, che quel soggetto stia percependo somme in nero, non toccando di fatto il proprio conto “ufficiale”, e avere una seconda o terza forma di reddito, non opportunamente dichiarato. In questo caso l’Agenzia delle Entrate ha tutta la facoltà di poter prendere in esame i dati del soggetto e i suoi conti bancari. Dopodiché, se dovesse trovare diverse incongruenze, potrebbe prevedere anche diverse sanzioni.