Limite velocità con multa da capogiro, la legge consente di elevare verbali da cifre altissime: dove succede e perché
Il limite di velocità non è posto dalla legge solo come strumento per far cassa, come pensano tanti automobilisti. Certamente l’ente a cui vanno i soldi delle contravvenzioni in alcuni casi ne approfitta, ponendo divieti eccessivi.
Ma il motivo principale è la sicurezza, perché senza gli obblighi di non circolare a velocità elevata, molti spingerebbero sull’acceleratore mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri. Ha fatto notizia quanto successo a un uomo che ha superato il limite di 32 km/h ed ha ricevuto una multa di ben 121mila euro. Ma com’è possibile che la sanzione sia così alta?
Il fatto è avvenuto in Finlandia e le regole nel Paese scandinavo non sono come in Italia. In questo caso la somma da pagare per non aver rispettato il Codice della strada viene misurata in base al reddito dichiarato. Le forze dell’ordine possono controllare il reddito giornaliero, grazie a un sistema centralizzato dei contribuenti in continuo aggiornamento.
Chi è stato multato è infatti un miliardario 76, Anders Wiklöf. “Mi dispiace davvero per la questione”, ha detto l’uomo a Nya Åland , il principale quotidiano delle Isole Åland, la regione finlandese autonoma nel Mar Baltico. Ha spiegato che aveva cominciato a rallentare “ma immagino che non sia successo abbastanza velocemente”.
Ma chi è Wiklöf da potersi permettere una multa del genere? Presiede una holding da lui stesso fondato dal valore di 350 milioni di euro all’anno. Ricostruendo quanto accaduto, ha affermato che mentre percorreva la strada il limite di velocità è cambiato “improvvisamente”, passando da da 70 km/h a 50 mentre lui viaggiava a 82 km/h.
Nel sistema finlandese (qui le informazioni dell’Aci per chi dovesse viaggiare nel Pese)la sanzione da pagare considera il reddito giornaliero del trasgressore e quanto si supera il limite, cioè la gravità del fatto. Nel caso specifico c’è anche la recidiva. Non è infatti la prima volta che il miliardario infrange la legge. Nel 2018 è stato multato per 63.680 euro nel 2018; cinque anni prima, per lo stesso reato, ha dovuto sborsare altri 95mila euro.
In Italia, nell’ambito della revisione del Codice della Strada, lo scorso dicembre il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami, aveva ipotizzato l’introduzione delle sanzioni proporzionali al reddito.