Il Decreto Ricostruzione Carriera consente al lavoratore il riconoscimento di benefici che hanno ad aumentare lo stipendio ma non solo
Nella scuola sia il personale docente che Ata (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario), possono ottenere la Ricostruzione carriera. È una pratica amministrativa della quale si sente parlare all’interno degli istituti ma che non tutti sanno bene di cosa si tratta, soprattutto il personale che ha cominciato a lavorare da poco presso l’istituto. Consente di riconoscere gli anni di servizio prestati ai fini dello stipendio e dell’anzianità. Non bisogna confondere con il conteggio degli anni utili all’ottenimento della pensione.
Gli effetti della Ricostruzione sono tre. Innanzitutto un aumento dello stipendio attuale e permette di avere un punteggio di anzianità utile per la graduatoria interna dell’istituto. Consente anche di avere maggiore punteggio nelle domande di mobilità, dunque i trasferimenti di sede e passaggi di ruolo.
Su Scuolainforma, l’avvocato Maria Rosaria Altieri, risponde a un quesito posto da un lettore. Spiega di essere entrato come docente in ruolo il 1 settembre 2008 con conferma esattamente un anno dopo. Il decreto di Ricostruzione è stato emesso e registrato il 12 febbraio 2012 con passaggio in fascia 9 il 1 gennaio 2011.
Il decreto, però, non ha riconosciuto gli arretrati e li ha considerati prescritti calcolando i 5 anni antecedenti non dal 12 febbraio 2012 ma da dicembre 2022.
L’avvocato spiega che la questione principale da capire è prescrizione, con il termine che decorre dieci anni dopo. Il legale chiarisce che il diritto a percepire gli arretrati non nasce quando avviene la presentazione della domanda di Ricostruzione di carriera ma con il Decreto di Ricostruzione emanato dal Dirigente Scolastico. Nel momento in cui il credito c’è concretamente nei cui confronti è stata fatta la ricostruzione di carriera con l’emissione del decreto.
Si ricorda che se si dovesse applicare la prescrizione degli arretrati nel momento in cui viene presentata la domanda, ci sono i presupposti per fare ricorso agli organi competenti.
È importante tenere in mente anche che resta comunque la prescrizione degli arretrati anteriori ai 5 anni la data di emanazione del decreto di inquadramento, a meno che non ci siano atti interruttivi.