Novità concorsi pubblici: una prova sarà eliminata e vengono ristabiliti i posti riservati per chi ha avuto una determinata esperienza
L’Italia ha un grosso problema con il lavoro, nonostante la repubblica sia fondata proprio su ciò. Disoccupazione, precarietà: molti italiani sono afflitti da questi mali, giovani e non, e i concorsi pubblici sono un’opportunità per tanti. Esistono infatti siti specializzati che forniscono notizie solo su tale tema.
I concorsi sono una soluzione per chi è alla ricerca del primo impiego o vuole cambiarlo. Sono sempre in tanti a partecipare, anche se il più delle volte non c’è un’adeguata preparazione ma si tenta comunque. Ciò vale soprattutto per i candidati lavoratori che non hanno molto tempo e abbastanza energie per preparare un concorso.
A breve cambieranno le regole e potrebbe non essere più necessaria la prova orale. Una decisione che non sarà permanente ma temporanea. Scendiamo nei dettagli e vediamo.
La norma è presente in un emendamento approvato alla Camera al decreto-legge sulla Pubblica amministrazione. L’emendamento, come da accordi con l’Unione Europea nel cronoprogramma degli obiettivi Pnrr, è da approvare entro il 30 giugno. Le nuove regole avranno un valore temporale di tre anni.
L’obiettivo della riforma è accorciare i tempi delle procedure pubbliche a 6 mesi. Ma il punto più importante è certamente l’addio all’esame orale nell’iter di selezione. Attenzione però perché ciò non varrebbe per tutti.
Nel decreto si legge che la procedura fatta in questo modo sarebbe solo per i profili “non apicali“, quindi i non dirigenti, che svolgerebbero solo la prova scritta. La novità durerebbe tre anni solo perché i piani del Prnn dovranno essere completati entro il 2026.
Inoltre nell’emendamento si legge anche che ci saranno concorsi pubblici su base territoriale. Ciò significa che i concorsi organizzati dalla commissione Ripam (Progetto di Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni) ai candidati sarà proibito presentare domanda di partecipazione per più di un solo profilo oggetto del bando; rispetto a tale figura, per più di un solo ambito territoriale.
Altre novità riguardano i posti riservati. Solitamente con questa espressione pensiamo ai diversamente abili o a chi ha determinati requisiti specifici. La nuova norma che dovrà essere approvata prevederò il 15% a chi ha svolto il Servizio civile.
Bisognerà comunque attendere la legge definitiva che potrebbe portare ulteriori specificazioni. Infatti al momento non si ha conoscenza se i posti saranno riservati in modo indiscriminati a tutti i cittadini che hanno svolto il Servizio civile.