Da diverso tempo il costo della bolletta del gas era tornato a prezzi abbordabili, ma nei prossimi mesi è previsto un nuovo importante aumento: il motivo
Dal febbraio del 2022 la bolletta del gas è diventata un vero e proprio incubo per i consumatori italiani. Citiamo, non a caso, la data del febbraio dello scorso anno perché è il momento in cui scoppia il conflitto tra Russia e Ucraina. Con tutti i danni collaterali, oltre al drammatico tributo di Vite umane, che la guerra ha determinato sulle nostre vite. E sulle nostre tasche.
Non sfugge a nessuno come il blocco delle importazioni di metano legati alle, giuste sanzioni, verso le scelte di Putin, abbia avuto un costo importante. I dati sono incontrovertibili. La quotazione del prezzo del Gas sul TTF Dutch di Amsterdam, il mercato di riferimento dei prezzi europei, è passata da 0,40 a picchi di 1,70. Per poi assestarsi, di nuovo, lo scorso aprirle intorno a 0,47.
Aumento bolletta del gas, cosa succede da giugno
Il conto è stato salatissimo ed i vari bonus concessi in bolletta hanno solo mitigato, ma non eliminato il problema. La discesa dei prezzi, dopo la fiammata di metà 2022, è stata comunque positiva e le bollette, dall’inizio del 2023 sono tornate all’interno di un range accettabile. Ma i consumatori italiani non avevano fatto i conti con un nuovo pericolo. Un pericolo che si sta palesando all’orizzonte sotto forma di Normativa dell’Unione Europea.
Per accelerare la transizione ecologica, e al tempo stesso determinare una concreta autonomia energetica, la Commissione Europea ha stimolato un progetto di legge. Tale progetto, centrato sul raggiungimento degli SDG’S, gli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, forza la mano su tutta una serie di scelte. Il progetto è diventato un testo di legge la cui prima parte è già stata approvata dal Parlamento Europeo.
Questo progetto di legge ha come cuore pulsante tre obiettivi distinti nel tempo. Entro il 2027 cambia il meccanismo di scambio delle quote di emissione, in particolare per trasporto e edifici pubblici. Il secondo, centrato sul 2029, prevede l’obbligo di installare i pannelli solari e cucine ad induzione su tutte le nuove case. Il terzo, puntato, sul 2040 prevede che il parco immobili di ogni Paese membro UE sia ad emissioni zero. Obiettivo da raggiungere con il passaggio alla classe energetica E nel 2030 e alla D nel 2033. Tutto questo secondo le stime ha un impatto diretto sul costo dei combustibili fossili con vertiginoso aumento del prezzo del gas. Il rischio è dietro l’angolo ed è concreto, ma al tempo stesso diventa difficile fare in maniera diversa. Quanto accaduto in Emilia-Romagna è un tragico e forse tardivo campanello d’allarme
