Gli Usa hanno rischiato il default: qual è l’accordo che le parti hanno raggiunto nelle ultime ore e che significato ha
La crisi che ha avuto inizio proprio negli Stati Uniti nel 2007 ha portato spesso la parola Default accanto al nome di qualche Stato, in particolare la Grecia nel 2015. Anche se quel periodo è ormai ben lontano, soprattutto negli Usa che ne uscirono grazie alle politiche di intervento pubblico, nelle scorse settimane proprio la patria del capitalismo ha rischiato un destino infausto.
Il peggio ora è alle spalle grazie al disegno di legge che questa notte il Senato americano ha adottato (dopo il precedente via libera della Camera) che ha sospeso il tetto del debito, evitando la minaccia di un default.
Usa, default evitato: cos’è successo
L’accordo trovato è frutto di lunghe trattative tra il presidente Joe Biden e i repubblicani. Ciò consentirà a Washington di onorare i debiti fino ai primi mesi del 2025. “Questa è una grande vittoria per l’economia e per il popolo americani”, ha detto il presidente statunitense. Il compromesso raggiunto prevede un aumento del debito per i prossimi due anni. Dall’altra parte, però, ci saranno alcuni tagli sull’agenda dell’amministrazione che allontana molto dall’obiettivo di 130 miliardi di dollari prefissato all’inizio dai repubblicani.
Ma il pericolo è scampato per sempre è o solo momentaneamente accantonato? Cosa stava per succedere e cosa potrebbe ancora accadere?
Default è quando uno Stato si trova in una condizione di insolvenza, ossia che non riesce a pagare tutti i debiti contratti. È dunque la condizione preliminare alla dichiarazione di fallimento. Tutti gli Stati anno debiti, chiamati appunti pubblici.
Quando si investe in titoli di Stato non si fa altro che andare a finanziare quella determinata nazione. Comprare un titolo significa che lo Stato in questione si è indebitato con il soggetto che ha messo i propri soldi a disposizione e che dopo un certo periodo di tempo vanno restituiti, ovviamente con gli interessi.
Non deve suonare strano anche gli Usa si siano trovati in questa situazione poiché gli Stati di tutti il mondo hanno debiti. Con il raggiungimento dell’accordo e l’innalzamento della soglia, gli Stati Uniti hanno evitato la catastrofe.
Se le cose fossero andate male, per prima cosa ci sarebbe stato il blocco ai pagamenti degli stipendi di 3,4 milioni persone tra dipendenti federali e militari. Ovviamente i creditori non avrebbero avuto indietro i propri soldi. Uno scenario che solo a immaginarlo, essendo inoltre una delle più grandi potenze economiche, può spaventare per le conseguenze.
Fino al 2025 la possibilità che lo Stato americano rischi il default è quasi pari a zero. Ma l’economia è come un’essere vivente perché da essi è fatta: nasce, cresce, regredisce e può morire. Il futuro dunque, senza le giuste cure, è sempre incerto.