RdC, giugno è uno degli ultimi mesi della misura: quando dovranno attendere i beneficiari per l’accredito prima dell’abolizione
Ormai non è più una notizia: addio Reddito di Cittadinanza e al suo posto ci sarà l’Assegno di inclusione. Bisogna però chiarire bene come uscirà di scena la misura che dal 2019 ha fatto discutere politici e cittadini. Il Reddito sarà pagato fino ad agosto (la Legge di Bilancio 2023 prevede infatti solo 8 mesi) e dal nuovo anno sarà sostituito dall’Assegno.
Questo è uno strumento meno oneroso per le casse dello Stato e nelle intenzioni del governo sarà anche più giusto rispetto al precedente. I beneficiari saranno famiglie con soggetti economicamente svantaggiati, nuclei familiari dove sono presenti minori, over 60 e disabili.
RdC, le date giugno: pagamenti in due periodi
A giugno quindi il RdC sarà ancora pagato, ma quando? Sono previste due date differenti per la ricezione di giugno. La prima è per i nuovi beneficiari – che ne godranno dunque per poco tempo – la seconda riguarda chi già percepisce l’aiuto che, al netto delle polemiche, in questi anni è stato comunque molto utile.
Chi riceverà l’indennità per la prima volta nel mese che è appena cominciato, avrà i soldi tra il 14 e il 16 giugno mentre per i secondi l’erogazione scatterà tra il 26 e 28 giugno.
Come per il Reddito di Cittadinanza, l’Assegno di Inclusione potrà essere utilizzato sempre attraverso la carta Postepay per comprare bene di prima necessità. La quota a disposizione deve essere spesa nel mese corrente senza poter cumulare nulla. Resta anche la possibilità di prelevare contanti ma solo tra 100 e 120 euro.
I limiti reddituali sono uguali anche per l’Assegno di Inclusione, ossia l’Isee dal valore massimo di 9.360 euro. Si possono avere massimo più altre cifre che si applicano se ci sono minori, disabili, anziani e se si vive in affitto.
Il principale partito di governo, Fratelli d’Italia, da sempre è schierato contro il Reddito, accusandolo di essere una misura che non ha creato lavoro. Ora, oltre all’Assegno, è previsto un supporto per la formazione che partirà da settembre. È un assegno di non oltre i 350 euro: un’indennità di partecipazione a progetti di formazione e altre politiche attive e ad attività tipo i lavori socialmente utili, erogato per la durata stessa e comunque non oltre i 12 mesi.
Alcune regioni, però, sono contrarie all’abolizione del Reddito e hanno già annunciato che in modo autonomo continueranno ad aiutare i cittadini in difficoltà economiche con apposite misure.