Incredibile evasione da parete di un esercente del Veneto. Si tratta di un panificio che ha pensato di farla franca
L’evasione fiscale è una delle piaghe italiane. Un problema che l’Unione europea ha più volte sottolineato all’Italia. Infatti, l’evasione fiscale secondo le stime più recenti ammonterebbe a 100 miliardi l’anno. Una cifra che permetterebbe da sola di fare ben tre leggi di bilancio. L’evasione è un problema al quale l’Unione tiene molto perché il debito pubblico è stato ceduto per effetto dell’Unione monetaria avvenuta con l’arrivo dell’Euro.
Attraverso questa manovra epocale che ha dato il via alla moneta unica gli Stati si sono anche impegnati a seguire dei parametri economici per tenere sotto controllo il debito pubblico e lo sviluppo. Recuperare ricchezze nascoste farebbe impennare il prodotto interno lordo che è uno dei parametri di riferimento prescelto dai paesi membri per tenere sotto controllo il debito.
Inoltre, l’Italia è tra i paesi dell’Unione verso i quali vengono investite le maggiori risorse europee per portare tutti i paesi e tutte le aree ad un livello similare di benessere. L’Italia riceve maggiori fondi soprattutto per le regioni del Sud. Far emergere ricchezza aiuterebbe anche un maggiore sviluppo di alcune aree e permetterebbe di riservare maggiori risorse statali oltre a quelle europee.
La battaglia per recuperare risorse nascoste al fisco tuttavia non finiscono mai di stupire in Italia. L’ultima evasione scoperta riguarda un panifico di Rovigo, in Veneto. Il titolare, infatti, non aveva mai emesso uno scontrino dalla sua apertura, ossia il 2019. Nonostante il panificio avesse anche una buona clientela il titolare ha ben pensato di nascondere l’intero incasso per anni.
Il tentativo un po’ maldestro è stato, però, scovato dalla Guardia di Finanza. L’evasione contestata va dal 2019, anno di apertura dell’esercizio commerciale, al 2021. L’evasione ammonta all’incredibile cifra di 350.000 euro sottratti al fisco. A Rovigo nell’ultimo hanno sono state scoperte 52 imprese sconosciute al fisco per ricavi non dichiarati di un ammontare di circa 31 milioni di euro. Sempre a Rovigo emerso un giro di fatture false per 7 miliardi di euro.