Il tema delle pensioni per i futuri assegnatari è uno dei problemi che la politica rimanda da diverso tempo
Quello delle pensioni è un tema molto delicato in Italia. Da diversi anni i vari governi che si alternando in seguito ai confronti elettorali e alle legislature che si esauriscono rinviano puntualmente il problema. Il nodo principale nasce tra i venti e i trenta anni fa. Il cambio dell’economia con la globalizzazione che ha reso elevata la competitività ha introdotto man mano nel sistema lavorativo l’esigenza di flessibilità.
Pensioni povere future, lo studio della Coret dei Conti
Quando si parla di lavoro flessibile si fa riferimento sostanzialmente al lavoro precario, che non garantisce continuità. L’effetto dell’esigenza della flessibilità registrato negli anni ha superato, tuttavia, alcuni riferimenti. In sostanza si è esagerato con una molteplicità di contratti negli anni che hanno autorizzato il lavoro senza garantire il versamento dei contributi.
L’abuso di contratti a progetto, di cooperative di soci lavoratori, di lavoro subordinato nascosto dietro al pagamento di ritenute d’acconto tipiche del lavoro autonomo occasionale per decenni ha prodotto un esercito di lavoratori che oggi su un campione d’età di 40 anni rischia di ritrovarsi con delle pensioni misere o comunque non soddisfacenti. Uno studio della Corte dei Conti reso noto di recente ha fatto riferimento a lavoratori che nel 2020 avevano 40 anni e in relazione a 11 settori.
E’ emerso che soltanto due di questi avranno dei pensionati con assegni soddisfacenti relativamente al campione scelto. Si tratta delle categorie delle forze armate e della sanità. Gli altri nove settori di lavoro per i quali la Corte ha svolto lo studio sono: lavoratori dipendenti privati, lavoratrici dipendenti private, lavoratori autonomi artigiani, lavoratori autonomi commercianti, lavoratori autonomi coltivatori diretti, lavoratori autonomi parasubordinati, mobilitati/disoccupati, lavoratori del comparto Stato, lavoratori del comparto scuola. Inoltre, la Corte specifica che per oltre il 40 per cento del campione scelto percepisce una retribuzione lorda annua inferiore a 20.000 euro. Occorre necessariamente che la politica si faccia carico della questione delle pensioni povere del futuro.