La stagione del Superbonus 110% ha portato con sé, oltre ad un importante crescita del PIL, un discreto ritorno all’abuso edilizio
A metà dell’anno 2020, per dare fiato e ristoro all’economia, devastata dalla pandemia da coronavirus covid-19 nasce la stagione dei cosiddetti Bonus. Una stagione nella quale per, ristorare importanti settori e comparti del Paese, vengono introdotti meccanismi per incentivare le spese e tamponare i bilanci. I Bonus sono stati di vario genere, da quello vacanze a quello per l’acquisto della televisione, passando per quelli legati alla cultura e, ovviamente, per bollette e affitti.
Ma il bonus che, più di tutti, è entrato nel cuore dei consumatori italiani è stato il Superbonus 110%. Un bonus varato dal Governo guidato dall’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel quale si concedeva lo scarico fiscale delle spese per le ristrutturazioni edilizie. Lo scopo era triplice. Rimettere in moto, da subito, il settore edilizio, uno dei settori chiave dell’economia italiana, accelerare la transizione ecologica e migliorare la condizione antisismica degli immobili italiani.
Il Superbonus ha avuto un successo enorme. Dalla sua introduzione ad oggi, fase in cui si stanno chiudendo le ultime pratiche, è stato usato 372.000 volte per un costo complessivo a carico dello Stato italiano di circa 71 miliardi di euro. Dati di una ricerca presentata a gennaio 2023 dalla CGIA di Mestre. Ma con un volano, probabilmente, del 30% superiore alla spesa. Un costo beneficio enorme.
Ma il Superbonus, essendo pensato di fretta e inserito nel Decreto Rilancio ancor più di corsa aveva, al suo interno, tutta una serie di limiti e difficoltà. Non ci addentreremo nella questione fiscale ma ci limitiamo alla questione abuso edilizio. Il vecchio adagio, sottolinea che la fretta è nemica del bene e fare di corsa lavori di ristrutturazione ha portato ad un aumento del 21% degli abusi edilizi. Quanto meno di quelli emersi.
Si è creato cosi un vero ingorgo nella sanatoria degli stessi. Ma molti non sanno che ci sono tantissimi abusi edilizi che possono essere sanati in automatico senza incappare in multe o lungaggini burocratiche. Sono gli abusi che cubano non più del 2% della superficie sulla quale è stata commesso l’abuso stesso. In particolare, nei piccoli lavori su pergolati, balconi, verande e tettoie. Un modo agile, veloce ed efficace per non incappare nelle spire della legge e, al tempo stesso, completare le ristrutturazioni previste