Il mese di maggio è il periodo dell’anno in cui è possibile iniziare ad inviare all’Agenzia delle entrate la dichiarazione dei redditi
Il mese di maggio coincide con il periodo dell’anno in cui i contribuenti italiani devono fornire il loro apporto alle spese pubbliche attraverso la dichiarazione del redditi. Infatti, attraverso la dichiarazione di quanto guadagnato si applica poi la percentuale da versare allo Stato rispetto al reddito percepito in base alla normativa fiscale in vigore.
Modello 730 e libretti postali, cosa bisogna fare
Esistono diverse modalità di dichiarazione dei redditi in base alla categoria di contribuente. Nel caso dei dipendenti e dei pensionati esiste una modalità di dichiarazione dei redditi che permette di recuperare spese detraibili o deducibili dalle imposte da versare. Infatti in alcuni casi le spese da recuperare sono tali da superare i tributi effettivi da versare.
In tal caso è il contribuente a ricevere dallo Stato dei soldi. Il modello attraverso il quale è possibile tramite la dichiarazione dei redditi ricevere denaro dalle casse erariali è il modello 730. Il mese di maggio è particolarmente dedicato a questo modello perché da questo periodo si consente di ricevere a rimborso soldi dalle casse statali direttamente con l’assegno della pensione o in busta paga.
La tempistica dei rimborsi dipende dalla cronologia dell’invio dei 730 e per questo motivo che c’è una sorta di corsa alla dichiarazione. Tra le voci che vanno dichiarate non c’è alcuna previsione normativa in merito agli interessi incassati dai libretti postali. Infatti, i libretti postali producono degli interessi assicurati da Poste Italiane sui quali viene esercitata una tassazione alla fonte.
Tale imposta corrisponde al 26 per cento del totale degli interessi riconosciuti all’intestatario del libretto e viene effettuata da Poste Italiane in automatico. In tal caso le poste agiscono da sostituto d’imposta. Quindi, in fase di compilazione del modello 730 non occorre inserire somme che fanno riferimento ai ricavi provenienti dai libretti postali. Diversa è invece la tassazione sui buoni fruttiferi postali che, come le rendite finanziarie, viene calcolata al 12,50 per cento. Sui libretti, inoltre, si applica un’imposta di bollo di 34,20 euro per depositi superiori a 5.000 euro.