A un passo dal baratro dello storico ed economicamente drammatico default il Presidente USA Joe Biden prende una decisione storica
Sono stati giorni e settimane drammatiche per l’Economia mondiale. Giorni nei quali si è palesato, in tutta la sua drammaticità, lo spettro di un disastro economico senza precedenti: il default del più grande sistema liberale mondiale, quello degli Stati Uniti. L’imminente default, frutto della crisi economica in atto, del sostegno al conflitto tra Russia e Ucraina, del volo dell’inflazione e del biennio di pandemia da coronovirus covid-19, si sarebbe palesato la notte del 5 giugno 2023.
Entro quella data, infatti, il Tesoro degli USA avrebbe esaurito i fondi per la gestione dello Stato. Necessario, obbligatorio anzi, ricorrere ad una manovra finanziaria che alzava, in via eccezionale, il tetto dello sforamento del debito a contrarre. Evitando così il default. Una manovra apparentemente solo tecnica ma che a, 18 mesi delle elezioni presidenziali di novembre 2024, ha una valenza politica immane.
Default USA, accordo al Congresso per evitarlo
Per questo motivo la maggioranza politica della Camera, a guida Grand Old Party, il Partito Repubblicano, ha avviato una dura campagna politica specificando di essere contraria alla manovra che alza il tetto del debito. La motivazione è chiara, mettere sulla graticola la Presidenza del Democratico Joe Biden, e aprire di fatto la lunga corsa al voto. Inevitabile per lo stesso Biden e i suoi avviare una trattativa. Trattativa che, fino ad oggi, è stata dura, complessa e in diversi momenti vicini alla rottura.
Ma nella notte italiana a cavallo tra il 27 ed il 28 maggio la prima importante svolta. Dopo settimane di confronti si sono parlati al telefono direttamente lo speaker della Camera, il Repubblicano Kevin McCarthy ed il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. E, contrariamente alle previsioni, il confronto diretto ha sbloccato la trattativa. Secondo quanto riferiscono le principali agenzia di stampa made in USA è stato trovato un accordo sul principio di alzare il tetto del debito.
La palla adesso passa ai tecnici e ai politici della Commissione Bilancio della Camera i quali dovranno redigere, di concerto con il Segretario al Tesoro, il piano per il nuovo limite del debito. Resta intonsa la scadenza del 5 giugno data entro la quale il Congresso dovrà approvare i nuovi limiti. La strada è impervia ma segnata, gli USA, almeno per il biennio 2023-2024 non faranno default. Al prossimo inquilino della Casa Bianca (sia esso Biden o il suo avversario GOP) l’onere di risolvere il problema in via definitiva