Nonostante la stagione di bonus e aiuti di Stato sia al tramonto sono ancora disponibili diverse opportunità per ottenere soldi a fondo perduto
Tutti gli indicatori economici indicano, con chiarezza, che la crisi economica ha imboccato l’ultima curva e che, con grande probabilità, l’Italia e l’Europa eviteranno la recessione tecnica. Un dato importante se commisurato alle difficoltà pregresse. Parliamo della pandemia, della crisi energetica frutto della guerra in Ucraina e dall’imprevisto, ed imprevedibile, volo dell’inflazione. Un dato che, però, ad oggi non segna un’inversione di tendenza nel campo dell’occupazione.
Il dato di marzo dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’ISTAT, indica per l’Italia un livello di disoccupazione attestato al 7,8%. Appena lo 0,1% in meno rispetto al dato di febbraio. Ma con un consolidato, purtroppo molto ampio. A questo dato si aggiungono quelli che le statistiche non rilevano. Ovvero i tanti giovani italiani scivolati nel limbo del NEETS. Un inglesismo traducibile in una persona che non sta studiando e che, al tempo stesso, non cerca lavoro.
Aiuti a fondo perduto, tutte le opportunità attive
Un tempo, in maniera improvvida, venivano definiti “bamboccioni”. Ma in realtà siamo di fronte ad una generazione fortemente provata dai due anni di scuola a singhiozzo, da prospettive economiche inferiori a quelle delle generazioni che l’hanno preceduta e a politiche del lavoro decisamente non virtuose. In questo scenario però, qualcosa si muove. Ed è un segnale che arriva da diverse direzioni e che sembra essere una possibile sorpresa. Tanto per l’economia nazionale quanto per le prospettive lavorative degli Under 35.
Il segnale arriva sotto forma di ritorno alla terra, o meglio, di ritorno all’attenzione verso un settore, quello agricolo. E in particolare nella sua connessione con il settore del turismo e con la produzione di qualità. I numeri sono interessanti, soprattutto se agganciati ai diversi aiuti economici a fondo perduto che hanno resisto allo smantellamento dei vari Bonus varati dai governi che hanno gestito la pandemia.
Gli aiuti, nello specifico, afferiscono all’acquisto e ai lavori di ristrutturazione di casali in aree agricole e montane e all’acquisto e all’avvio di impresa su terreni coltivabili. Le opportunità sono disponibili tanto a livello regionale quanto a livello delle misure del PSR, il Piano di Sviluppo Rurale europeo. Alcuni bandi coprono l’intero ammontare della spesa, altri coprono fino al 60% del totale ma tutti si sviluppano entro un limite di 96.000 euro complessivi. Da provare