La stagione della dichiarazione dei redditi è ufficialmente alle porte così come i dubbi riguardo alla sua compilazione. Ad esempio il bollo auto si può detrarre?
Il bollo auto è una tassa che chiunque possieda un veicolo, anche se non lo utilizza, è tenuto a pagare. Si versa per i veicoli immatricolati in Italia iscritti al Pubblico registro Automobilistico (PRA), presso le Regioni in cui si ha la residenza. la cadenza di questa tassa è annuale e l’importo varia sulla base di determinati fattori, di cui quello principale è la potenza del mezzo.
Il bollo auto è quindi una tassa dovuta e spesso anche difficile da sostenere per molte famiglie, soprattutto in questo periodo di caro vita e inflazione alle stelle. Quello che non tutti sanno è che, in alcune circostanze, è possibile risparmiare sul bollo detraendolo dal 730. Vediamo come e quando.
Detrazione del bollo auto dal 730: come funziona?
Il momento della dichiarazione dei redditi si avvicina e molte persone non sono a conoscenza del fatto che le spese mediche non sono le uniche spese che si possono portare in detrazione. Sul 730 infatti è possibile richiedere anche la detrazione per il bollo auto, la tassa che annualmente si deve pagare per il possesso di un veicolo.
Non lo si può detrarre direttamente però, occorre fare piuttosto qualche valutazione. Ci sono infatti alcune tipologie di veicoli che possono beneficiare di detrazioni specifiche per il bollo auto. Tra questi, ad esempio, quelli intestati alle persone disabili e ai loro famigliari. Per loro c’è l’esenzione totale dal pagamento del bollo se il veicolo ha una cilindrata del motore a benzina inferiore a 2000 cc o una cilindrata del motore diesel inferiore a 2800 cc.
Inoltre buone notizie se siete proprietari di veicoli elettrici: siete completamente esentati dal pagamento del bollo auto. Sono fortunati anche i possessori dei veicoli che hanno più di 40 anni, dei veri e propri cimeli. Per loro la tassa di circolazione ha un’aliquota fissa che va da 11 a 30 euro. Per queste vetture non bisogna presentare neppure l’iscrizione al Registro storico.
