Alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno modificato le responsabilità della figura dell’amministratore di condominio: tutti i dettagli.
Chi abita in un condominio è bene a conoscenza di condividere delle responsabilità con gli altri residenti dello stabile. Tutte le decisioni che riguardano l’intero condominio o relative agli spazi comuni vengono prese in sede di assemblea a cui prende parte l’amministratore.
Quest’ultimo è la figura che rappresenta, appunto, il condominio e si occupa della sua gestione, costi compresi. Esso è incaricato anche a far rispettare gli eventuali regolamenti stabiliti. Alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione avrebbero tracciato, però, delle nuove responsabilità per l’amministratore.
Amministratore di condominio, le sentenze della Corte di Cassazione sulle sue responsabilità
I compiti spettanti ad un amministratore di condominio sono stabiliti dal Codice Civile italiano agli artt. 1129 e 1130. Tra questi rientrano la convocazione dell’assemblea, la gestione delle spese, la disciplina degli spazi comuni, ma anche quello di far rispettare il regolamento deliberato. La sua nomina avviene su delibera dell’assemblea e l’incarico ha durata di un anno, che può essere rinnovato sempre su decisione dell’assemblea condominiale.
Proprio di recente, sulle responsabilità della figura in questione sono intervenuti i giudici della Corte di Cassazione che con alcune sentenze hanno apportato alcuni cambiamenti estendendo i poteri degli stessi condomini. Come riporta la redazione di Affari Italiani, gli ermellini avrebbero stabilito che nell’ambito degli interventi straordinari di ristrutturazione, l’amministratore non avrebbe una responsabilità diretta, questa spetterebbe, invece, alla figura professionale che ha preso l’incarico dei lavori, come l’architetto o l’ingegnere.
In casi del genere, all’amministratore di condominio è affidato solo il compito di controllare e custodire la documentazione necessaria per accedere alle agevolazioni fiscali previste dal Governo per gli interventi di ristrutturazione. In caso, dunque, di rifiuto della domanda per i bonus per la mancanza dei documenti, subentra la sua responsabilità con il rischio di subire la revoca della nomina. Stesso rischio, come riporta la redazione di Affari Italiani, nel caso in cui si riscontrano dei ritardi nell’esecuzione del suo lavoro, come atti di ordinaria amministrazione legati alla tutela e alla conservazione dello stabile.