Reddito di Cittadinanza: scoperti altri “furbetti” che sono riusciti ad ottenere soldi che non avrebbero dovuto ricevere, ecco quanto si sono intascati
Il Reddito di Cittadinanza sta per vedere la sua fine: infatti, dopo il 2023, non ne sentiremo più parlare e ci saranno altri bonus a prendere il suo posto.
In questi anni il Reddito di Cittadinanza è stata un’arma a doppio taglio, perché se da una parte era un sostegno per moltissime persone, dall’altra ci sono stati molti furbi che hanno fatto cose che non avrebbero dovuto.
Cosa si intende per furbi? Ovviamente per persone che hanno raggirato la legge per arrivare ad ottenere il Reddito nonostante non gli spettasse. In che modo è successo?
Reddito di Cittadinanza: scoperti altri furbi, quanto si sono intascati
Sono stati scoperti altri tre furbi dai carabinieri di Aprilia proprio per quanto riguarda il Reddito. Infatti è stato scoperto che avevano dichiarato una residenza falsa pur di riuscire ad ottenere questi soldi. E certamente questo non è qualcosa di legale, infatti se compi una azione di questo tipo preparati a delle conseguenze.
Non è solo questo, infatti come sappiamo per ottenere il Reddito bisogna essere presenti sul territorio italiano da almeno dieci anni. E sono stranieri i tre che sono stati ritenuti responsabili di truffa per aver percepito 63 volte il Reddito: un totale che ammonta a ben 30.678 euro.
Al momento è in corso un procedimento giudiziario avviato a loro carico e se saranno ritenuti colpevoli, dovranno restituire tutti i soldi che hanno ricevuto con tanto di interessi ma anche di sanzioni a cui non potranno di certo sottrarsi.
Le Forse dell’ordine stanno continuando ad indagare per capire se ci sono anche altre persone che hanno ricevuto i soldi in maniera illegale. Se sapete di aver fatto una cosa del genere, la cosa migliore che potreste fare è auto denunciarvi alla polizia per cercare di ricevere una sanzione minore rispetto a chi invece è stato colto con le mani nel sacco, e che non aveva certamente intenzione di rivelare la verità.
