Sono molti i cittadini italiani che lavorano per la Pubblica Amministrazione, e tanti altri partecipano ai concorsi per entrarci. Eppure, la PA dovrà assumere in fretta, poiché nel 2033 si calcola che un milione di lavoratori andranno in pensione.
Lavorare per la Pubblica Amministrazione è il desiderio di molti, poiché in grado di garantire un posto di lavoro sicuro e ben retribuito, cosa rara, come sappiamo tutti, di questi tempi. Sono soprattutto i giovani a partecipare ai concorsi, eppure, sempre più spesso le persone che vincono i bandi rinunciano all’impiego. Perché ciò accade e cosa comporta per la PA?
I dipendenti pubblici, nel 2022, hanno subito una crescita in termini di numeri, attestandosi secondo le stime sulle 3.266.180 unità. Un numero impressionante, ma si deve anche considerare come nel 2033 almeno 1 milione di esse andrà in pensione. Questo perché l’età media dei dipendenti si assesta sui 50 anni e solo 2 su 100 sono sotto i 30 anni.
Pubblica Amministrazione, nel 2033 1 milione di dipendenti saranno in pensione. Corsa alle assunzioni
Ecco perché la PA ha un gran bisogno di assumere personale, per poter sostituire i dipendenti che saranno forzatamente obbligati ad andare in pensione allo scadere dei termini, un problema che colpisce soprattutto la scuola, la sanità e gli enti locali. A preoccupare, inoltre, è un fenomeno che si sta riscontrando da qualche anno a questa parte, ovvero la rinuncia del posto di lavoro da parte di chi supera un concorso.
In media 2 persone su 10 rinunciano all’opportunità lavorativa, spesso a causa del tipo di contratto o della remunerazione ritenuta insufficiente. Inoltre spesso un candidato partecipa a più bandi, e non è raro che superi entrambe le selezioni. In questo caso, a risentirne sono le amministrazioni del Nord, dove gli affitti sono più cari e spesso arrivano a più della metà dello stipendio, al contrario di quanto avviene al Sud.
Infine, in questi ultimi anni si è assistito ad una diminuzione di offerte di lavoro a tempo indeterminato e un aumento, invece, di quelli flessibili. Alcuni lavoratori, quindi, ritengono come il “gioco non valga la candela”, decidendo di abbandonare le selezioni. Tutti aspetti che la PA dovrà risolvere il prima possibile.