Ci sono brutte notizie per chi ha sempre potuto contare su uno stipendio inferiore o pari ai 1.000 Euro, e riguarda la pensione futura.
Nel 2021 era 1 italiano su 3 a poter contare al mese su uno stipendio pari o inferiore ai 1.000 Euro al mese. Si tratta di una somma piuttosto bassa, e che non consente di concedersi molti piaceri o lussi, per non dire nessuno. Naturale, quindi, che molti aspettino la pensione con una certa urgenza, per potersi godere gli ultimi anni di vita in tranquillità. Peccato che, con una storia lavorativa di questo tipo, ciò non sia esattamente possibile.
In Italia, abbiamo una pensione che funziona con un sistema di tipo contributivo, ovvero è basato proprio su quanti versamenti dei contributi abbiamo fatto nel corso della nostra vita lavorativa. Un metodo entrato in vigore a partire dalla fine del 1995, con la Riforma Dini. Prima di allora ci si basava invece su un sistema retributivo, che p0ermetteva pensioni più alte.
Oggi in Italia è possibile andare in pensione a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi versati, tuttavia, l’importo che si può ottenere al mese se si è lavorato guadagnando sempre una cifra pari a 1000 euro è veramente esigua, e di certo non sufficiente per garantire la serenità di cui tutti avremmo diritto da anziani.
Facendo un rapido calcolo, e considerando come i contributi versati siano il 33% della retribuzione per quanto riguarda i dipendenti, avendo lavorato per 20 anni a 1000 euro si avrà accumulato circa 93.000 euro. Arrotondando a 100.000, per le rivalutazioni, si potrà contare su un totale all’anno di 5.723 euro, che equivalgono a 440 euro, davvero una pensione misera e addirittura inferiore all’assegno sociale.
L’alternativa è di attendere 71 anni e andare in pensione con quella contributiva di vecchiaia, in modo da prendere dei soldi in più, o lavorare altri 10 anni per poter contare su una pensione pari a 660 euro. Insomma, il futuro non è certo roseo, per chi in futuro dovrà contare solo su questa misura.