Le case popolari del Lazio sono sotto osservazione da ormai molto tempo, e pare che ora il problema sia legato al canone mensile.
Sono migliaia le persone che vivono nelle case popolari distribuite su tutto il territorio italiano, presenti in ogni città del Paese e pensate per dare alloggio ai nuclei più bisognosi e che faticano ad arrivare a fine mese. Per poterne usufruire, infatti, si deve fare richiesta, ed essere poi inseriti in una graduatoria, stilata sulla base non solo dell’ISEE annuale, ma anche dalla quantità di persone che compongono le famiglie richiedenti e l’eventuale presenza di anziani o persone disabili.
Sfortunatamente, si sente tante volte parlare di problemi legati a questi tipi di immobili, che spesso vengono occupati da persone che non ne avrebbero diritto. Inoltre, non è raro che di solito questi comprensori presentino un tasso di criminalità non da poco. Nel Lazio, ora, devono affrontare anche un altro tipo di problema, questa volta legato al canone mensile, chiaramente molto più basso rispetto a quelli standard che si possono trovare nel mercato immobiliare.
A denunciare una situazione così complessa è proprio il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che pochi giorni fa ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. A quanto pare, il canone mensile sarebbe troppo basso rispetto alle altre regioni italiane, e ciò non consentirebbe di rinnovare la manutenzione degli stabili, molti dei quali appaiono vetusti e in cattive condizioni.
“La trascuratezza che abbiamo trovato negli immobili Ater è inquietante, centinaia di inquilini con reddito dichiarato di 80-100mila euro – ha dichiarato il presidente al giornale – un’altra questione è il canone, che è rimasto ancora a 7 euro al mese, mentre in altre regioni, dalla Campania all’Emilia Romagna, è di 50 euro al mese. E’ ovvio che, senza adeguamenti, non ci sono risorse per la manutenzione”.
Una situazione preoccupante, quindi, poiché oltre a tenere occupati alloggi da persone che in realtà non hanno reale bisogno di pagare un affitto molto basso, il fatto di avere un canone ridicolo, di pochi Euro, non permette di avere le risorse necessarie per gli stabili e la loro ristrutturazione, alcuni dei quali stanno cadendo letteralmente a pezzi.