Assegno unico universale, un nuovo aiuto per tutti coloro che hanno bisogno di questo sostegno economico: le tabelle aggiornate di giugno 2023
L’Assegno Unico è, sicuramente, uno degli aiuti che fa decisamente più comodo alle famiglie che hanno bisogno di un sostegno per andare avanti senza farsi sopraffare da tutte le spese, anche quotidiane, che bisogna affrontare. In modo particolare quando si hanno dei figli piccoli.
Come ben sappiamo, è stata introdotta una nuova legge di bilancio 2023 e anche il decreto di lavoro che sono andati ad influenzare l’assegno unico universale del mese di giugno. Cosa cambia? Questo dipende ovviamente dall’ISEE. Più volte è stato ripetuto che sarà sicuramente legato da quello che sta succedendo con l’inflazione degli ultimi mesi, na anche le nuove soglie dell’ISEE che sono state aggiornate durante il mese di aprile.
L’assegno unico universale sarà, infatti, ancorato all’andamento dell’inflazione. I soldi di questo bonus potrebbero cambiare in base alle nuove tabelle dell’INPS.
Assegno unico: le tabelle sono state aggiornate a giugno 2023
Tutto quello che sappiamo, è che l’assegno unico è aumentato dell’8,1%: se ci pensate, si tratta di una percentuale davvero molto alta che sicuramente andranno ad incidere sulle spese che dobbiamo affrontare durante il mese.
Al momento l’importo è di 175 euro mensili, ma la soglia ISEE per i nuclei familiari sono stati fissati a 15mila euro. L’importo però può diminuire del 0,5% per ogni aumento di 100 euro.
Gli importi dell’assegno unico partono da 50 euro per ogni figlio minorenne e per chi non è in possesso di un ISEE: chi ce l’ha invece e arriva fino ai 16,215, riceverà 189 euro. Chi invece ha una sogna di 43,240 annui, avrà un assegno di base che sono all’incirca 54 euro.
C’è una cosa importante però che dovete assolutamente tenere in considerazione: l’ISEE si basa sui due anni precedenti e, dal momento in cui l’inflazione è arrivata da poco meno di un anno, è davvero improbabile che il vostro sia aumentato. Dunque, per il momento, potete stare tranquilli. Tra circa un anno, invece, dovete parlare sicuramente con il vostro CAF di fiducia per capire cosa succederà.