E dopo gli aumenti sulle bollette di luce e gas arrivano anche quelle sulle tariffe telefoniche. Un aumento di pochi euro al mese, ma solo se hai questo operatore.
Gli italiani sono davvero allo stremo, la crisi economica sembra non arrestarsi, l’inflazione continua a toccare livelli preoccupanti seppur più bassi rispetto agli scorsi mesi. A questo scenario già preoccupante aggiungiamoci la crisi energetica che ha fatto schizzare alle stelle i costi finali sulle bollette di luce e gas. Ma non finisce qua, adesso ad aumentare saranno anche i costi sulle tariffe telefoniche.
Aumenti che però toccheranno solo gli utenti che hanno stipulato un contratto con questi due operatori. I consumatori si sono subito chiesti se questi aumenti fossero innanzitutto legittimi, ma l’UE ha confermato la legittimità di tali aumenti, d’altronde si tratta solo di pochi euro in più a fine mese. Legittimi o meno questi aumenti hanno fatto storcere il naso a molti soprattutto perché si tratta di modifiche unilaterali e che non hanno lasciato spazio ad alcun confronto.
Aumenti sulle tariffe telefoniche: perché?
Nell’ultimo periodo di rincari ed aumenti vari ne abbiamo visti arrivare su quasi tutti i beni e servizi. Ora tocca anche al settore delle telecomunicazioni, in particolare degli operatori telefonici che hanno apportato delle modifiche sul costo da pagare a fine mese. Una modifica di ben +2 euro su ogni contratto. Pochi spicci si penserebbe, ma ciò che ha fatto subito allertare i consumatori è che questa modifica sia stata fatta in maniera unilaterale ed automatica dagli operatori.
L’unica possibilità data all’utente è stata quella di recedere dal contratto, senza alcuna possibilità di modificare il piano tariffario. Modiche che hanno riguardato non solo i contratti sulla rete mobile, anche quelli per la rete fissa. Il primo operatore ad aver apportato tali modifiche è stata la Tim, compagnia leader insieme a Vodafone, dei servizi di telecomunicazione privata e commerciale.
Insieme a Tim, anche WindTre ha apportato tali rincari, entrambe del valore di ben 2 euro in più sulla bolletta mensile. In questo modo l’utente finale pagherebbe mediamente un mese in più di servizio a fine anno. Ma perché questi aumenti? La ragione che ha indotto Tim e WindTre ad apportare tali aumenti è da cercare nell’andamento dell’inflazione, operazione valida e legittima anche secondo la Commissione Europea. Nessuna violazione quindi dei principi di equità e trasparenza. L’unica soluzione, quindi, per i consumatori finali è quella di cambiare operatore e cercare una nuova tariffa più in linea con la propria situazione economica.