Sono stati approfonditi i requisiti fondamentali per ottenere l’assegno di inclusione, con grande stupore non tutti potranno averlo facilmente.
Tra i numerosi sostegni predisposti dal nostro Governo, troviamo l’assegno di inclusione. Questa a fine anno andrà a sostituire il tanto amato quanto discusso Reddito di Cittadinanza. A differenza di quest’ultimo l’assegno di inclusione sarà più difficile da ottenere, a partire dai requisiti fondamentali richiesti per presentare la domanda.
La discussione è ancora aperta e nel corso dei mesi, verranno affinati ancora di più requisiti e modalità per ottenere il nuovo sostegno. Al momento tra i cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza c’è molta confusione anche se la decisione di mettere fino al reddito è ormai presa. Vediamo nel dettaglio i due requisiti fondamentali richiesti per il nuovo assegno di inclusione.
Assegno di inclusione: due requisiti fondamentali
Il primo requisito fondamentale per richiedere AdI è la residenza in Italia da almeno 5 anni. Questa non va confusa però con la residenza, che non è altro che il luogo in cui una persona risiede abitualmente. La cittadinanza, invece, è legata invece al vincolo con uno Stato, in questo caso quello italiano, e per essere valido deve essere documentato. Se il richiedente non ha la cittadinanza italiana ma in un altro stato europeo può ugualmente richiedere l’AdI, a patto che abbia la propria residenza in Italia da almeno 5 anni.
Per ottenere l’Assegno di inclusione, sarà quindi necessario essere cittadino italiano, od europeo e risiedere in Italia da almeno 5 anni. Un altro modo per ottenere l’AdI è quello di possedere la protezione internazionale, ovvero tutte quelle persone che nel loro paese di origine non possono esercitare la libertà democratica garantita invece dalla Costituzione italiana.
Il secondo grande requisito per ricevere l’Assegno di Inclusione, è quello di non aver ricevuto negli ultimi 10 anni alcuna condanna penale o essere stati sottoposti ad alcuna misura cautelare. Tra i reati che compromettono l’ottenimento dell’AdI rientrano, a differenza del reddito di cittadinanza, anche i reati cosiddetti minori. Questi sono quelli per i quali al cittadino è stata presentata la possibilità di patteggiamento.