Presto le famiglie italiano avranno a disposizione il nuovo Assegno di Inclusione, un contributo che verrà erogato solo se ciascun nucleo familiare rispetterà determinati requisiti. Scopriamoli.
Dal 2024 il Reddito di Cittadinanza andrà in pensione e al suo posto verrà introdotto l’Assegno di Inclusione. Anch’esso è un importante strumento di sostegno economico pensato per le famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà economica e sociale. Garantendo un’entrata di denaro regolare, è un aiuto decisivo e utile per le spese quotidiane ma, allo stesso tempo, per chi ne beneficerà rappresenterà anche l’opportunità di accedere a diversi percorsi.
Tra questi, programmi di supporto, servizi educativi e di formazione professionale capaci di favorire l’integrazione lavorativa e sociale dei propri famigliari. L’erogazione del contributo, che parte da un minimo di 480 euro al mese (6000 euro all’anno) e può anche superare i 7000 euro, è però vincolata a determinati requisiti, come il redito del proprio nucleo famigliare.
Assegno inclusione e nucleo famigliare: come funziona
L’Assegno di Inclusione viene erogato a quei nuclei famigliari che rispettino le sogli ISEE (da non confondere con il reddito) specificate dal Governo, calcolate sulla base dei redditi dei componenti del nucleo famigliare: l’insieme, cioè, delle persone risultanti dallo stato di famiglia che abbiano un vincolo affettivo, di tutela, di parentela, matrimoniale o adozione e che vivono nella stessa abitazione. Nel caso di separazioni, gli ex coniugi possono rimanere nello stesso nucleo a patto però che siano autorizzati.
Ad ogni modo, può accedere all’assegno di inclusione solo il nucleo di familiare con un ISEE uguale o inferiore a 9.360 euro oppure con un reddito complessivo non superiore a 6.000 euro all’anno, incrementato del criterio della scala di equivalenza: se, per esempio, tra i membri, per esempio, dovessero risultare persone over67 anni, disabili o non autosufficienti la voglia si alzerebbe 7.560 euro.
Il patrimonio immobiliare della famiglia, poi, non deve superare i 30.000 euro mentre quello mobiliare (la somma del denaro sui conti correnti e/o investito in azioni, buoni postali o titoli di stato) dev’essere sotto ai 6.000 euro, potenziati di 2.000 euro per ogni membro successivo al primo, fino a 10.000 euro, potenziati di 1.000 euro per ogni minore seguente al secondo. Ampliati di 5.000 euro per ogni disabile e di 7.500 euro per ogni membro con disabilità grave.