Ci sono alcune strategie da poter mettere in atto per evitare controlli e multe quando vogliamo effettuare dei pagamenti in contanti. Ecco di quali si tratta.
Dal 1° gennaio di quest’anno ci sono nuove norme da seguire se si vogliono effettuare pagamenti in contanti, questo per la normativa in materia di antiriciclaggio, ovvero evitare che si possano spostare grosse quantità di denaro in maniera fraudolenta. Ecco perché bisogna stare molto attenti quando si paga qualcosa con le banconote, per evitare di incappare in controlli o sanzioni da parte del Fisco italiano.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha la possibilità di controllare anche da remoto i conti correnti bancari e postali di ogni cittadino, e di conseguenza verificare se ci sono anomalie nell’uso normale del denaro contante che si fa di solito ogni mese. In caso di una somma elevata, o diversa rispetto alle abitudini, potrebbero quindi scattare da parte dell’Agenzia dei controlli. Ecco come evitarli e scampare a multe salatissime o, peggio ancora, guai di tipo penale.
Pagamenti in contanti, per evitare controlli e multe, fai così
Oggi il limite per i pagamenti in contanti è di 4.999,99 euro, decisamente più alto rispetto a quanto consentito prima del 1° gennaio 2023, quando il tetto massimo era di 1.999,99 euro, passato il quale, i relativi pagamenti dovevano essere tracciabili con altre formule, ovvero bonifici o carte di credito.
Non si deve quindi superare il limite di 5.000 euro, per non incorrere in sanzioni pesantissime, che possono variare tra i 5.000 e i 50.000 euro. Una delle soluzioni da adottare, per esempio, è quella di optare per un pagamento diversificato, ovvero pagarne la metà in contanti e l’altra con bonifico o carta, ad esempio. In questo modo non si correrà il rischio di incappare in multe.
Un’altra opzione è quella di fare un pagamento frazionato, ma questa soluzione è valida solo per gli acquisti per esempio a rate, dove si potranno effettuare singoli pagamenti dilazionati nel tempo, con una scadenza specifica, anche per una somma superiore a quella stabilita dalla legge. Rientrano in questi casi le spese ingenti per un professionista come avvocato o architetto.