Arrivano finalmente i tanti attesi aiuto per gli impianti agrivoltaici, destinati a cambiare il settore e che permetteranno un’energia più pulita.
Con il Decreto del 14 aprile 2023, sono state rese note le regole da seguire per chi vuole sfruttare gli aiuti economici per la costruzione di impianti agrivoltaici. Si tratta di una somma per chi vorrà costruirli entro la data limite del 30 giugno 2026, come previsto dal PNRR e dai fondi per esso stanziati dall’Europa. Ovviamente queste strutture energetiche dovranno avere determinate caratteristiche.
Ma di cosa si tratta quando si parla di impianto agrivoltaico sperimentale? Questo termine sta ad indicare la combinazione di pannelli fotovoltaici e colture agricole, in modo da ottimizzare il risultato e produrre pertanto energia pulita. Si tratta di un altro modo con cui la Comunità Europea sta cercando di rendere più green ed ecosostenibili gli Stati membri in tempi brevi, possibilmente entro il 2030.
L’incentivi per gli interessati saranno relativi a un contributo di quanto speso pari fino al 40% dei costi ammissibili e una tariffa particolare rispetto all’energia elettrica trasmessa. A poter godere di tale beneficio saranno gli imprenditori agricoli individuali, ma anche le cooperative e le società, nonché le associazioni temporanee di imprese con almeno uno dei soggetti precedenti presenti.
Per accedere agli incentivi, gli impianti dovranno avere una potenza fino a 1 MW, e quelli che partecipano a procedure pubbliche con qualsiasi tipo di potenza, come stabilito dall’articolo 4 del Decreto. Tra i requisiti da avere, inoltre, anche avere il titolo abilitativo non solo per l’esercizio ma anche per la costruzione della struttura, il preventivo accettato dell’energia, garantire la continuazione della coltivazione o allevamento, oltre a dover essere impianti costruiti ex novo con materiali di nuova generazione.
Per partecipare all’agevolazione per gli impianti fotovoltaici agricoli bisognerà prendere parte a bandi e procedure pubbliche nel biennio 2023-2024, che si svolgeranno per via telematica, nella massima trasparenza. Oltre a ciò, i soggetti che faranno richiesta dovranno anche offrire una tariffa relativa all’energia elettrica inferiore almeno del 2% rispetto a quella di riferimento di mercato.