Dal 2 maggio è disponibile il modello 730 precompilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Scopriamo tutti i pro e contro che possiede.
Da circa due settimane i cittadini italiani hanno a disposizione il modello 730, ovvero la dichiarazione dei redditi che i dipendenti pubblici e privati e i pensionati devono produrre e presentare allo Stato. Si tratta di un formato precompilato con le informazioni già in possesso del fisco, e che può essere modificato dal lavoratore dal 12 maggio scorso, implementandolo, ad esempio, con ulteriori detrazioni, come quella per gli animali domestici o gli affitti agevolati.
Eppure, anche questo modello presenta indubbi vantaggi, ma anche degli svantaggi di cui tenere conto. Questo poiché in caso di errore (e non è impossibile farne, anzi), si rischiano multe salatissime. Ecco perché in tanti preferiscono affidarsi agli esperti del Caf o dei patronati, oppure rivolgersi al commercialista di fiducia per andare sul sicuro e “dormire sonni tranquilli”.
Lo scorso anno sono stati 22 milioni quelli presentati precompilati, di cui più di 18 milioni quelli eseguiti dai Centri di assistenza fiscale, ovvero i Caf. Questo perché come accennato precedentemente, commettere degli errori che a lungo andare costano caro è più semplice di quello che si potrebbe pensare. Ciò comporta possibili multe e sanzioni, proprio a causa degli errori in fase di compilazione.
A spiegare l’importanza di chiedere la consulenza dei Caf è Monica Iviglia, presidente del Consorzio Caf della Cgil: “Compilare il 730 non è solo riportare numeri ed effettuare calcoli: dal colloquio con l’operatore del Caaf possono emergere situazioni reddituali o soggettive che possono determinare benefici o risparmi economici differenti”.
Pensiamo ad esempio alle spese sanitarie sostenute, molte delle quali non sono presenti nel 730 precompilato, che prevede solo quelle trasferite grazie alla tessera sanitaria nel momento in cui la presentiamo in farmacia, ma invece non comprende le altre per cui possiamo chiedere una detrazione. In questo modo rischiamo quindi di pagare di più di tasse rispetto al dovuto. Ecco perché compilare da soli il 730 non è una buona idea, a fronte di una spesa di solito contenuta fatta pagare dai Caf.